Per fronteggiare la sfida di Kyoto, l' Italia ha bisogno di depositare 150 milioni di euro l' anno al Carbon Fund, presso la Banca Mondiale, necessari all' acquisto di crediti di emissioni di gas serra. E' quanto ha spiegato oggi Fabrizio Fabbri, responsabile della segreteria tecnica del ministro dell' Ambiente, a margine del convegno "Come vincere la sfida del clima", organizzato dal Kyoto Club. Secondo quanto ha affermato Fabbri, «Finora l' Italia ha depositato 50 milioni di euro al Carbon Fund, per una riduzione di 2,2 milioni di tonnellate di CO2 - ha speigato Fabbri - mentre serve una riduzione di 19 milioni di tonnellate». «Sono molti i progetti già conclusi come quello in Nigeria. Ma oltre che trovare i soldi - ha continuato Fabbri - vorremmo anche gestirli in progetti che abbiano una vera valenza ambientale. Ad esempio con più rinnovabili in un'ottica in cui la cooperazione vada verso la sostenibilità». Gli fa eco Gianni Silvestrini: «Negli interventi Cdm, ovvero Clean development mechanism, L'industria italiana è drammaticamente assente. Enel e Eni hannpo dei loro progetti poi c'è qualche piccola esperienza in Sudamerica. Tutto il discorso dei meccanismi flessibili è molto ampio e in rapidassima evoluzione e può contenere degli interventi ambientalmente importanti, l'Italia è drammaticamente assente. Speriamo che si arrivi ad una triangolazione tra ministero Ambiente, Sviluppo economico e Esteri per creare opportunità alle imprese italiane che vogliano far parte della partita».

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