Appello del WWF ai ministri europei dell'energia in procinto di votare il Piano Energetico europeo: no al carbone, sì alle rinnovabili.
16 febbraio 2005: Fulco Pratesi taglia la gigantesca torta per festeggiare l'avvio del Protocollo di Kyoto.
"Cogliere S. Valentino per compiere un atto d'amore verso il pianeta, minacciato dai cambiamenti climatici" - questo l'invito che il WWF rivolge ai Ministri europei dell'energia in procinto di riunirsi in Consiglio il 15 febbraio per votare il Piano Energetico europeo.
"A coloro che vorrebbero sostenere politiche pro-carbone chiediamo di prolungare i festeggiamenti di S. Valentino fino al 15 febbraio, astenendosi dal partecipare all'incontro!" Il 16 febbraio cade il secondo anniversario del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti cliamtici: l'accordo internazionale è diventato operativo 2 anni fa con la ratifica della Russia.
Il WWF invita i Ministri ad assicurare che entro il 2020 il 20-25% dell'energia prodotta dai paesi europei provenga da fonti rinnovabili e fare in modo che il Consiglio Europeo abbandoni le vecchie politiche energetiche legate al carbone.
I maggiori paesi europei - Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia - hanno già annunciato di voler tagliare il 20-30% di emissioni di anidride carbonica. Questo si tradurrebbe in una forte legislazione a favore delle energie rinnovabili.
Il WWF indica un effetto domino virtuoso grazie al taglio di Co2, sintetizzato in 5 punti:
1. Maggiore certezza di fornitura e minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.
2. Stabilità dei mercati grazie a una riduzione del rischio scarsità di energia e aumento dei prezzi.
3. Risparmio energetico e finanziario in tutti i settori - fino a 100 miliardi di euro l'anno entro il 2020 provenienti dagli obiettivi di risparmio energetico.
4. Riduzione degli impatti sulla salute e dei costi sociali grazie alla drastica diminuzione di inquinamento da combustibili fossili
5. Netto aumento di posti di lavoro in settori legati all'efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. La Carta Verde sull'efficienza energetica della Commissione europea, pubblicata a marzo 2005, conta che un risparmio energetico del 20% entro il 2020 potrebbe significare 1 milione di posti di lavoro nell'Ue. In Germania, Spagna e Danimarca, per esempio, l'eolico ha generato 120.000 nuovi posti di lavoro nell'ultimo decennio.