"Condividiamo pienamente la posizione dell'Europarlamento che oggi a larga maggioranza ha espresso un secco no alla lobby dell'incenerimento, classificando gli inceneritori come impianti di smaltimento e non di produzione di energia e fissando anche obiettivi percentuali di raccolta differenziata comuni per tutti gli stati membri". Così Legambiente commenta positivamente le posizioni espresse a larga maggioranza dall'Europarlamento durante la revisione fatta oggi, in prima lettura, della Direttiva quadro sui rifiuti. La votazione di oggi va nella stessa direzione della Finanziaria 2007 con cui l'Italia si è finalmente adeguata alla normativa europea sugli incentivi alle fonti rinnovabili escludendo i rifiuti solidi non biodegradabili e le altre fonti assimilate. L'Europarlamento ha chiesto inoltre di uniformare i target dei Paesi membri per il riciclaggio proponendo entro il 2020 il raggiungimento del 50% di raccolta differenziata per i rifiuti solidi urbani e del 70% per le altre tipologie, invitando la Commissione europea a presentare una proposta di direttiva sul compostaggio. L'Italia su questo fronte, sempre con l'ultima Finanziaria, ha già fissato obiettivi ancora più importanti, il 60% di differenziata dei rifiuti solidi urbani entro il 2011. "L'Europarlamento - conclude Legambiente - ha aperto la strada per un importante cambiamento nella politica europea sui rifiuti. Ora il governo sostenga le stesse posizioni al Consiglio europeo". L'Ufficio stampa Legambiente

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