Nonostante le condizioni di grave insicurezza in Somalia centro-meridionale, l'UNICEF e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) continuano a rispondere ai bisogni delle popolazioni colpite dalle epidemie di diarrea acuta, causate dalle recenti alluvioni.Sebbene le acque alluvionali si stiano ritirando, la contaminazione delle fonti idriche e la permanenza di acquitrini stagnanti hanno costituito un bacino per la diffusione di infezioni, che hanno condotto ad un aumento improvviso dei casi di malaria e diarrea acuta.

«Qualunque fosse la situazione nella Somalia centro-meridionale, l'UNICEF e l'OMS hanno sempre mantenuto una presenza operativa sul campo, per fornire aiuti e servizi di base diretti a migliorare la vita dei bambini e delle loro famiglie», ha affermato il Rappresentante dell'UNICEF per la Somalia Christian Balslev-Olesen. «Al momento, stiamo collaborando con le organizzazioni partner e le comunità locali, per testare e depurare tutte le fonti idriche e garantire i trattamenti medici di cui la popolazione ha bisogno».Dall'inizio dell'anno, l'Ospedale Intersos di Jowhar, nella Somalia centrale, ha ricevuto dall'UNICEF e dall'OMS attrezzature mediche, due cisterne idriche e un kit completo per la cura della diarrea acuta - sufficiente al trattamento di 100 pazienti gravi e 400 moderati - e soluzioni intravenose.

Scorte mediche sono state inoltre fornite alla Mezzaluna Rossa somala e all'International Medical Corps, per essere utilizzati nella regione di Hiran.Al contempo, l'UNICEF ha anche sostenuto la Mezzaluna Rossa e Medici Senza Frontiere nella realizzazione di analisi batteriologiche dell'acqua e nella potabilizzazione delle risorse idriche, conducendo inoltre campagne di educazione sanitaria e formazione.L'UNICEF sta anche sostenendo le operazioni di clorazione dell'acqua e di pulizia delle cisterne idriche condotte dalle compagnie che gestiscono il sistema di forniture idriche di Jowhar.

La scorsa settimana, mediante un ponte aereo, l'UNICEF ha trasportato nella Somalia centro-meridionale 5.000 barre di sapone, 50.000 bustine di sali per la reidratazione orale, 200 kit di soluzioni intravenose e scorte di compresse per la potabilizzazione dell'acqua, sufficienti a fornire, per il periodo di un mese, 10 litri d'acqua potabile al giorno ad oltre 47.000 famiglie.Finora, 444 persone sono state ricoverate nell'ospedale di Jowhar per essere curate contro la diarrea acuta: 235 di queste sono bambini con meno di 5 anni. Delle 42 morti accertate, 16 si sono verificate a Belet Weyne, 5 in Buulo Burte, 14 in Jalalaqsi e 7 nell'ospedale di Jowhar.Un team congiunto di esperti OMS-UNICEF sta al momento sostenendo e coordinando gli interventi medici nelle regioni di Hiran e del Middle Shabelle.

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