Alla vigilia di un voto cruciale sulle rendition effettuate dalla Cia in Europa, Amnesty International ha chiesto ai parlamentari europei di adottare un rapporto sufficientemente forte da spingere finalmente i governi ad affrontare il problema delle violazioni dei diritti umani commesse nel contesto della lotta al terrorismo.
"Di solito il Parlamento europeo non ha problemi nel mettersi d'accordo per condannare le violazioni dei diritti umani compiute dagli altri. Domani vedremo se sarà capace di prendere in considerazione anche quelle commesse in casa propria" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione europea, da Strasburgo, dove si svolgerà la votazione.
I tentativi dell'ultim'ora di annacquare il rapporto sono un allarmante segnale della vulnerabilità del Parlamento europeo di fronte a interessi nazionali e di partito, nonostante la grave natura delle violazioni dei diritti umani in gioco: sequestri, torture e sparizioni.
"Il Consiglio dell'Unione europea non ha neanche riconosciuto che le rendition sono pratiche extragiudiziali che violano il diritto internazionale. Senza un'adeguata pressione del Parlamento europeo, difficilmente i governi si assumeranno le proprie responsabilità" - ha aggiunto Oosting.
"Domani serve una maggioranza ampia perché il messaggio arrivi nelle capitali europee. Ma se questo messaggio sarà flebile, il Parlamento europeo non risulterà credibile nel sollecitare le responsabilità dei governi".
Domani, in ballo c'é il modo in cui l'Europa intende affrontare alcune delle peggiori violazioni dei diritti umani verificatesi negli ultimi anni. Amnesty International considera indispensabile che il Parlamento europeo insista nel chiedere indagini nazionali adeguate sulle attività illegali della Cia, riparazione per le vittime delle rendition e misure preventive per impedire che tali pratiche si verifichino di nuovo.