La nuova direttiva prevede un elenco di reati ambientali gravi, per lo più già contemplati dalla decisione quadro annullata: trattamento, trasporto, esportazione o importazione illeciti di rifiuti, compresi i rifiuti pericolosi; commercio illecito di specie minacciate; commercio o uso illeciti di sostanze che riducono lo strato di ozono; funzionamento illecito di un impianto in cui sono svolte attività pericolose o in cui siano depositate sostanze o preparazioni pericolose. E specifica che «nella maggior parte dei casi la punibilità di determinate attività dipende dal fatto che esse arrecano (o rischiano di arrecare) un grave pregiudizio alle persone o all´ambiente». La Commissione ricorda che finora, tra direttive impugnate, sentenze della corte di Giustizia Europea, annullamento della decisione quadro del Consiglio del 2003, non si è mai riusciti a trovare un accordo in materia.
"L'Europa fa quello che l'Italia non è stata capace di fare finora - prosegue il Presidente di Legambiente- e corona una battaglia ventennale di Legambiente a favore di una legislazione penale per la tutela dell'ambiente. Pene e sanzioni certe per chi compie reati contro l'ambiente sono strumenti necessari se si vogliono arginare traffici e reati che dilagano su scala internazionale. Quella di Frattini e Dimas è la giusta risposta della Ue a tutela dell'ambiente e della salute di tutti cittadini". Traffico illegale di rifiuti, abusivismo edilizio e cave illegali, racket di animali e furti di opere d'arte sono i principale settori dell'illegalità ambientale. Un giro d'affari che, in Italia, nel 2005 supera i 22 miliardi di euro e, secondo il bilancio del rapporto Ecomafia 2006 di Legambiente, ammonta a quasi 180 miliardi di euro dal 1994 ad oggi. Il traffico illecito di rifiuti è di circa 2.700.000 euro.
Sempre Legambiente annuncia oggi 11 bliz per ribadire un secco 'No al carbone' e chiedere una politica energetica che persegua gli obiettivi del protocollo di Kyoto, investendo su risparmio e fonti rinnovabili. "Il piano nazionale delle emissioni recentemente presentato a Bruxelles dal governo, tra l'altro in odore di bocciatura - dichiara Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - spalanca le porte al carbone per le centrali termoelettriche italiane ed è uno dei motivi che hanno spinto oggi Legambiente a scendere in piazza in tutta Italia. E' assolutamente incoerente e anacronistico - aggiunge Della Seta - considerare ancora l'opzione carbone mentre si tenta di ridurre le emissioni per raggiungere gli obiettivi di Kyoto".
E parte oggi la "Settimana Amica del Clima" (12- 18 febbraio), settimana a cavallo del 16 febbraio, giorno in cui nel 2005 è entrato in vigore il protocollo di Kyoto. Tanta informazione sul risparmio energetico e sui mutamenti climatici e proposte per fare qualcosa in prima persona, senza sconvolgere le nostre abitudini quotidiane, ma adottando semplici accorgimenti per il risparmio energetico.
E per il 16 febbraio, "Giornata Internazionale del Risparmio Energetico", Caterpillar propone la terza edizione di "M'illumino di meno". Si può partecipare, aderendo alla Giornata e raccontando come si risparmierà energia, come semplici cittadini, scuole, comuni, province e regioni. "Quello che chiediamo, soprattutto a chi ha già partecipato alle precedenti due edizioni, è di trovare un modo affinché il 16 febbraio si riesca a convincere più gente possibile a risparmiare energia" - affermano i promotori. [GB]