9 febbraio 2007 - Tempi duri per inquinatori e pirati ambientali, l'Europa passa all'offensiva perche' le leggi e le pene previste dagli stati non bastano piu' o non sono affidabili. Chi scarica detriti, usa sostanze nocive, da' la caccia a specie protette o contribuisce ad allargare il buco dell'ozono dovra' rispondere penalmente all'Europa: questo prevede una direttiva che la Commissione presenta domani.
Sono il vicepresidente Franco Frattini e il commissario all'ambiente Stavros Dimas a proporre la direttiva che appare come il corollario di una serie di iniziative - ultima in ordine cronologico quella per i limiti delle emissioni di Co2 delle auto - con le quali la commissione Barroso si propone come avanguardia della difesa dell'ambiente e del clima in particolare. Nel preambolo, la direttiva spiega chiaramente che 'le sanzioni in vigore negli stati membri non sono sempre sufficienti per applicare in modo efficace la politica della Comunita' in materia di protezione dell'ambiente' e che 'le sanzioni penali riflettono una disapprovazione della societa' qualitativamente diversa da quella manifestata con sanzioni amministrative o con risarcimenti civili'.
Nove i reati esplicitamente previsti nella direttiva, che - se approvata - dovra' essere trasposta entro 18 mesi dagli stati membri nei rispettivi ordinamenti. Tre i livelli di condanne detentive previste, tre quelli delle sanzioni pecuniarie.
Questi gli ecoreati che saranno penalmente perseguibili: 1) scarico, emissione o introduzione di una quantita' di materiali o radiazioni ionizzanti nell'atmosfera, nel terreno o nell'acqua che provochino la morte o gravi lesioni a persone; 2) scarico di materiali o radiazioni che rischiano di provocare morte o lesioni o nuocciano alla qualita' dell'aria, della terra o dell'acqua, della fauna o della flora; 3) trattamento, eliminazione, stoccaggio, trasporto, esportazione o importazione illecite di scorie pericolose; 4) sfruttamento di fabbriche dove si svolgono attivita' pericolose o sono immagazzinate sostanze pericolose; 5) trasferimento illegale di scorie a scopi di lucro in soluzione unica o in operazioni frazionate; 6) fabbricazione, trattamento, stoccaggio, uso, trasporto, esportazione, importazione illecite di materiali nucleari o altre sostanze radioattive pericolose; 7) possesso, cattura, uccisione, danneggiamento o commercio illecito di specie animali e vegetali protette o di parti di esse; 8) danneggiamento di habitat protetto; 9) commercio o uso illecito di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.
Queste le pene detentive - che devono essere 'proporzionate e dissuasive' - previste dalla direttiva europea per gli ecoreati: a) da 1 a 3 anni di carcere per le violazioni piu' gravi che abbiano provocato danni sostanziali alla qualita' dell'aria, della terra, dell'acqua o della fauna e della flora; b) da 2 a 5 anni se la violazione, con negligenza grave, ha provocato la morte o gravi lesioni a persone, siano state commesse deliberatamente o nel quadro di un'organizzazione criminale; c) da 5 a 10 anni per le violazioni gravi e deliberate dei reati n. 2,3,4,5,6 e 7.
Le sanzioni pecuniarie vanno da 300.000 a 500.000 euro per i reati meno gravi, a 500.000-750.000 per quelli commessi deliberatamente o nell'ambito di organizzazioni criminali, fino a 750.000-1.500.000 per i piu' gravi.
(ANSA)