Si è conclusa ieri sera (mercoledì per chi legge) a Oslo la conferenza del
Leading Group on Solidarity Levies to Fund Development
organizzata dalla presidenza di turno norvegese. Molte le tematiche
dibattute durante i due giorni di incontro, con l'obiettivo di fare il
punto sui meccanismi innovativi per trovare nuove risorse per la
cooperazione internazionale e la solidarietà. Alcune di queste proposte
sono già una realtà, come il contributo di solidarietà sui biglietti
aerei implementato da sei Paesi e per il quale un'altra quindicina ha
manifestato forte interesse. Nel 2007 questo contributo dovrebbe
generare poco meno di 300 milioni di dollari, da destinare a un
organismo, l'UNITAID, con l'obiettivo di acquistare farmaci per
combattere l'Aids, la malaria e la tubercolosi e di abbassare il prezzo
di questi farmaci. Altre sono ancora idee sulle quali discutere e
approfondire l'analisi -
informa la CRBM (Campagna per la Riforma della Banca Mondiale) presente a Oslo.
Tra queste ultime, l'attesa maggiore da parte delle molte
organizzazioni della società civile internazionale presenti a Oslo,
riguardava sicuramente lo stato di avanzamento della Tassa per lo
Sviluppo sulle Transazioni Finanziarie. Un'imposta che riprende alcune
caratteristiche della Tobin Tax e pensata essenzialmente per
raccogliere risorse da destinare alla cooperazione internazionale. In
quest'ambito la Norvegia, presidente di turno del Leading Group, ha
dichiarato di volersi consultare con gli altri Paesi membri per
decidere se avviare un gruppo di lavoro che studi le possibilità
operative di implementazione di questa imposta in alcuni Paesi. Una
proposta abbastanza modesta rispetto alle richieste di molte ONG, che
speravano nel lancio di un progetto pilota di tassazione riguardante la
corona norvegese. Si tratta comunque di una dichiarazione che conferma
l'interesse di diversi Paesi a lavorare su questa proposta, un lavoro
che dovrà essere proseguito e rafforzato nel corso della presidenza
della Corea del Sud, che a marzo succederà alla Norvegia alla guida del
Leading Group.
Nelle scorse settimane
in Italia sono stati presentati due disegni di legge,
alla Camera e al Senato, sull'istituzione di una imposta sulle
transazioni valutarie: un punto, tra l'altro, presente nel programma
dell'Unione, per cercare di dare all'Italia una legge di respiro
europeo. La necessità di reperire risorse aggiuntive per lo sviluppo e
la lotta alla povertà, è emersa nella seconda riunione della
commissione interministeriale in materia di imposte sulle transazioni
finanziarie internazionali, che si è svolta a Roma, presso la sede del
Cnel, alla presenza dei due sottosegretari all'Economia e alle Finanze,
Alfiero Grandi, che su tale materia ha ricevuto dal governo una
specifica delega, e Paolo Cento e della vice ministra agli Affari
Esteri, Patrizia Sentinelli. La commissione ha deciso per il prossimo
30 marzo, presso la sede del Cnel di via Lubin a Roma, un convegno
internazionale, promosso dall'associazione Attac Italia, con il
patrocinio del ministero degli Affari Esteri e del ministero
dell'Economia e delle Finanze, sulla Tobin tax e su altri strumenti di
tassazione internazionale, per una riforma europea e un mondo più equo.
Nei giorni scorsi la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale -
CRBM e Sbilanciamoci! avevano appoggiato il coro di proteste di Ong e Europarlamentari
in merito alle gestione da parte della commissione Europea e dei Paesi
membri degli aiuti allo sviluppo per i Paesi del Sud del mondo.
Articoli recentemente apparsi sulla stampa internazionale ed italiana
hanno riportato come una parte consistente dei fondi destinati a
progetti per lo sviluppo in Malesia sono stati invece dirottati al
finanziamento di corsi antiterrorismo, in totale spregio degli
obiettivi di lotta alla povertà. La commissione Europea ha addirittura
dato il suo beneplacito a questo tipo di operazione, il che fa pensare
che provvedimenti del genere sono stati già presi in passato e saranno
di nuovo presi in futuro.
"Tutto questo è inaccettabile" - ha dichiarato Antonio Tricarico,
coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale, "e
dimostra ancora una volta come siano impiegati dei vistosi trucchi
contabili in merito al conteggio dell'aiuto allo sviluppo. Chiediamo al
governo italiano di chiarire subito quanto scritto nella strategia
paese per la Malesia riguardo al sostegno dato con i soldi dell'aiuto
allo sviluppo della Farnesina a cooperazione nel campo
dell'anti-terrorismo, inclusi seminari e programmi di addestramento" -
ha continuato Tricarico. "Allo stesso tempo domandiamo al governo che
si attivi con forza chiedendo chiarimenti alla Commissione".
Sebbene inaccettabili, non c'è da stupirsi più di tanto da questo
tipo di commistioni. Va ricordato, infatti, che la Malesia è uno dei
principali destinatari di armi italiane: nel periodo 2000-4 il governo
di Kuala Lumpur ha commissionato all'Italia più di 463 milioni di euro
di armamenti, tra cui un centinaio di siluri della Whitehead Alenia
Sistemi Subacquei e 11 elicotteri A109 militari della Agusta.
Esportazioni che fanno del Paese asiatico il principale cliente di armi
"made in Italy" tanto che la Relazione dello scorso anno della
Presidenza del Consiglio definiva la Malesia "un mercato di notevole
interesse" per l'industria militare italiana. [GB]