Si è parlato di Sudafrica a 360 gradi durante il workshop, svoltosi nei giorni scorsi nell'auditorium Banca Monte di via Bruno Longhi, intitolato « Sudafrica- Parma: I primi dieci anni di democrazia » . Coordinati da Lelio Alfonso, vicedirettore della « Gazzetta » , numerosi studiosi, esperti e rappresentanti delle istituzioni locali hanno illustrato in modo critico i fatti avvenuti nei primi dieci anni di democrazia del Sudafrica. Dopo aver analizzato i fitti intrecci di relazioni economiche, politiche, culturali e sociali che avvicinano il nostro paese e quello sudafricano, i relatori hanno poi discusso del cosiddetto miracolo della « nazione arcobaleno » mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi di una società « giovane » . Al termine degli interventi di Tiziana Mozzoni, assessore ai Servizi Sociali e Sanitari della Provincia, e di Silvia Marchelli, presidente di ParmAlimenta, Lucia Scaffardi, Università di Parma, ha illustrato i « nuovi » diritti della democrazia sudafricana. « Rappresentano un modello non esportabile perchè legato ad una realtà caratterizzata da tradizioni e valori inesistenti in altri Stati - ha spiegato -. La nuova costituzione del 1996 si basa sul rispetto delle diversità e punta al recupero di valori come la dignità umana. Purtroppo alcuni diritti previsti dalla Costituzione, ad oggi, non vengono garantiti » . Attraverso un'analisi della società civile sudafricana contemporanea Barbara Bompani, University of Edinburgh, ha elencato una serie di problemi riguardanti ampie fette di popolazione: « In Sudafrica il sistema industriale è basato su alcune oligarchie economiche che dominano il mercato; inoltre esistono legami stretti tra economia e mondo politico. Negli ultimi anni il divario tra ricchi e poveri è aumentato e nel paese ci sono sempre pi ù persone disoccupate; questi dati ci dimostrano come il governo non stia sopperendo ai bisogni primari della popolazione » . Mario Menin, missionario saveriano, parlando delle campagne di boicottaggio all'apartheid promosse dal periodico « Missione Oggi » durante gli anni antecedenti al 1994, ha dichiarato: « Fin dal 1978 abbiamo promosso rubriche anti apartheid e pi ù in generale contro il razzismo; tutt'oggi la popolazione sudafricana è rimasta al centro delle nostre attenzioni » . Le peculiarità della Commissione verità e riconciliazione, sono poi state illustrare da Tania Groppi, costituzionalista dell'Università di Siena, che ha affermato: « La Commissione ha una duplice natura: è un tribunale ed un confessionale pubblico che, dando voce a chi non l'aveva prima del 1994, cerca di risarcire le persone che hanno subito soprusi » . Armando Marchi ( Barilla), parlando delle responsabilità sociali e dei processi di democratizzazione, ha dichiarato: « Come l'economia è entrata nella nostre vite sarebbe corretto che l'etica entrasse nella vita economica; purtroppo il libero mercato non è una forza etica. Il filosofo Kant definisce etico il comportamento di una persona guidata dalla propria ragione: dobbiamo quindi capire che l'etica non può rappresentare il fine di un'azienda. Ammiro il mondo cattolico poichè basa la propria organizzazione sulla gratuità e penso che per salvaguardare i nostri valori non ci si debba rivolgere alle imprese, ma alle singole persone. Alla gente occorre meno informazione e pi ù educazione; bisogna dotare le proprie coscienze di un forte senso critico » . Tracciando un bilancio critico dei primi dieci anni della democrazia sudafricana, Veronica Federico ( Università di Firenze, Mani Onlus), ha ripercorso i principali avvenimenti che hanno interessato l'ultima decade della storia del Sudafrica, ed ha poi concluso: « Negli ultimi anni il gap tra neri ricchi e poveri è aumentato, inoltre l'integrazione avviene solamente tra le persone appartenenti ai ceti sociali alti. E' ancora da capire se il cosiddetto «ricco gatto nero» sarà migliore del «ricco gatto bianco »». Anna Podestà, delegata alle Relazioni internazionali del Comune, ha infine sottolineato l'importanza di costruire una « scienza dell'aiuto » . Luca Molinari La Gazzetta di Parma, 20 dicembre 2004

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