Clima da paura. Il rapporto presentato stamattina a Parigi dall'Ipcc, l'organismo dell'Onu che tiene sotto controllo le mutazioni climatiche, conferma la drammaticità delle indiscrezioni trapelate sui media negli ultimi 15 giorni: l'aumento «probabile» della temperatura del globo sarà tra 1,8 e 4 gradi da ora alla fine del 2100. Il livello degli oceani potrebbe salire a fine secolo tra un minimo di 19 centimetri e un massimo di 58.
Il quadro insomma è di quelli che non lasciano adito a dubbi: la sintesi del rapporto, realizzato da 500 climatologi del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico durante gli ultimi cinque anni, diventa da oggi una conferma difficilmente contestabile sulla responsabilità umana nell'aumento della C02 in atmosfera: gli esperti sono certi al 90% che la causa dell'aumento di temperatura, già riscontrato, è di origine antropica. L'impatto di questi effetti durerà per gli esperti almeno un millennio.
La sintesi dello studio scientifico, di circa 1.000 pagine, è di una quindicina di pagine discusse e analizzare riga per riga in questi quattro giorni di lavoro da parte degli esperti in rappresentanza di 130 paesi. Il gruppo, costituito nel 1988 dalle Nazioni Unite, affida adesso la sintesi il contenuto ai «decisori politici». Vale a dire a governi ed organizzazioni internazionali che proprio oggi, sempre a Parigi, si riuniscono su ionvito del presidente Chirac per esaminare il problema della eco-governance globale.
Fra le possibilità al vaglio quella che le Nazioni Unite si dotino di uno strumento per l'ambiente come esiste per sanità e beni culturali.

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