l'allarme Giovanni Paolo II è tornato a difendere i valori tradizionali alla base della società. I radicali lo criticano: «Lancia l'ennesima crociata» Il Papa: «Ideologie e leggi minacciano la famiglia» «Nessun progresso dalla svalutazione del matrimonio e della vita»: sotto accusa genetica, fecondazione e unioni gay
CITTÀ DEL VATICANO Preoccupato e duro intervento di Giovanni Paolo II per gli attacchi ogni giorno «più forti e radicali», sia «sul piano ideologico che su quello normativo» contro la famiglia ed il matrimonio e contro il rispetto per la vita, accettando, e in alcuni casi favorendo l'aborto volontario e snaturando i processi naturali della generazione dei figli, con l'introduzione di forme artificiali di procreazione. Per parlare di «sovvertimento in atto nella società», nella quale si provoca una «ferita profonda», ed ammonire che «nessun progresso civile» può venire dalla svalutazione sociale del matrimonio e dalla perdita di rispetto per la vita umana, il Papa ha scelto ieri l'incontro con i 150 partecipanti all'assemblea del Forum delle associazioni familiari, guidati dal presidente Luisa Santolini, del quale fanno parte 36 organismi e 20 comitati regionali, che rappresentano, nei più diversi ambiti, milioni di famiglie italiane. L'intervento del Papa è partito dalla considerazione che si sta tentando di «ridurre» la famiglia, «cuore della vita cristiana», ma anche «fondamento della vita sociale e civile», ad «esperienza affettiva privata, socialmente irrilevante; di confondere i diritti individuali con quelli propri del nucleo familiare costituito sul vincolo del matrimonio; di equiparare le convivenze alle unioni matrimoniali; di accettare, e in alcuni casi favorire, la soppressione di vite umane innocenti con l'aborto volontario; di snaturare i processi naturali della generazione dei figli introducendo forme artificiali di procreazione, sono solo alcuni degli ambiti in cui è evidente il sovvertimento in atto nella società». Nel discorso ai partecipanti all'assemblea del Forum Giovanni Paolo II ha parlato della famiglia come di «un capitolo centrale nell'insegnamento sociale cristiano». «Occorre - ha proseguito - continuamente approfondire l'intima portata personale e al tempo stesso la valenza sociale, originaria e irrinunciabile di quell'unione tra l'uomo e la donna che si attua nel matrimonio e che dà origine alla comunità familiare. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell'umana convivenza causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili». «Nessun progresso civile può derivare dalla svalutazione sociale del matrimonio e dalla perdita di rispetto per la dignità inviolabile della vita umana - ha aggiunto -. La scienza e le tecnologie sono veramente a servizio dell'uomo solo se tutelano e promuovono tutti i soggetti». Alle associazioni cattoliche Giovanni Paolo II ha chiesto di «non cedere alle pressioni di una cultura che minaccia i fondamenti stessi del rispetto della vita e della famiglia». Immediata la reazione dei laici italiani, tra i quali i Radicali. Con il loro segretario Daniele Capezzone hanno commentato: «il Papa «manifesta ancora una volta, anche se in modo certamente alto e rispettabile, quello che è il suo vero dramma intellettuale e personale: una autentica crociata contro il liberalismo».
La Provincia di Como, 19 dicembre 2004