Salvare il pianeta si può: il WWF insieme a 12 grandi gruppi industriali protagonista del Progetto ?Climate Saver' per una drastica riduzione delle emissioni di CO2.
Dopo i dati diffusi dall'ultimo rapporto dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) riunito da ieri, 29 gennaio, a Parigi fino al prossimo 2 febbraio, si può con certezza affermare che le proiezioni di possibili "futuri climatici" globali non sono meri esercizi accademici svolti dalla comunità scientifica.Il rapporto ha richiesto il lavoro di circa 2.500 scienziati provenienti da tutto il mondo giunti alla conclusione che la temperatura terrestre potrebbe aumentare fino a 6° C entro il 2100, con conseguente scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello globale marino.
"Nel giro di pochi mesi - commenta Gianfranco Bologna, Direttore scientifico del WWF Italia -: si sono susseguiti rapporti auterovoli, il nostro Living Planet Report (in inglese), il documento del consigliere economico di Tony Blair, Nicholas Stern, il rapporto della direzione ambiente della Commissione europea ora il rapporto dell'IPCC e il grido d'allarme lanciato è lo stesso: il Pianeta non è più in grado di sostenere la pressione delle attività umane.Occorre una drammatica inversione di tendenza perché i cambiamenti climatici sono processi già da tempo in atto, che richiedono scelte politico- economiche da intraprendere subito".
E' necessario mettere in campo azioni concrete nell'immediato e in questa direzione il WWF il 1° febbraio prossimo presenterà a Parigi il suo progetto "Climate Saver" che lo vede protagonista assieme a 12 grandi gruppi industriali "amici del clima". Per ribadire che uno sviluppo sostenibile è fortemente legato alla possibilità di innovazione, competitività e ottime performance economiche e che salvare il Pianeta si può, partendo da una massiccia riduzione delle emissioni di CO2 e dal rispetto del Protocollo di Kyoto.