Violenze e disastri naturali hanno portato Haiti ad avere il più alto tasso di mortalità infantile di tutta la regione delle Americhe. I bambini eritrei sono tormentati dal conflitto sui confini e da cicliche siccità. Crescente insicurezza e disordini interni, e le ricadute dei conflitti nella regione, hanno reso i bambini della Repubblica Centroafricana forse i più negletti del continente.
Questi sono i bambini delle emergenze dimenticate del mondo: crisi che continuano a imperversare mentre le agenzie umanitarie lavorano tra alti rischi e in silenzio.Ieri, l'UNICEF ha lanciato un appello ai donatori per 635 milioni di dollari, necessari per aiutare bambini e donne di 33 emergenze umanitarie, per sostenere il suo lavoro sia in conflitti noti come il Darfur sia in emergenze ignorate come Haiti.
«Le emergenze, dovute sia a disastri naturali sia a nuovi o prolungati conflitti, hanno continuato a esigere un pesante prezzo in termini di vite di bambini e donne nel mondo» ha detto oggi il Direttore esecutivo dell'UNICEF Ann Veneman. «Molte crisi rimangono fortemente sotto-finanziate...senza fondi adeguati, le attività essenziali salva-vita per milioni di bambini non possono essere portate avanti e la vita di quei bambini continuerà a essere a rischio.»
Crisi umanitarie: non solo Darfur
Dei 635 milioni di dollari richiesti, circa un quinto (121 milioni di dollari) è destinato al Sudan, inclusi i programmi nella regione del Darfur.Il perdurare del conflitto e l'insicurezza in quell'area hanno distrutto le condizioni di vita di circa 4 milioni di persone, di cui 1,8 milioni di bambini.
La metà dei 2 milioni di persone costrette ad abbandonare le case a causa della violenza sono bambini.Ma sono milioni gli sfollati in molte altre emergenze che non godono dell'attenzione che, a livello mondiale, circonda il Darfur.I bambini della Colombia sono costretti a fuggire dalle loro case a causa della violenza o vengono reclutati come combattenti.Alti tassi di HIV/AIDS, una cronica povertà, l'insicurezza alimentare fanno sì che i bambini dello Zambia vivano in una delle nazioni più povere del mondo.
Molti bambini del Ciad sono fuggiti a causa dei combattimenti nei paesi vicini, o nel loro stesso paese.l "Rapporto sull'intervento umanitario UNICEF 2007" fornisce una panoramica dei programmi d'intervento nelle emergenze previsti dall'agenzia durante l'anno, nel quadro degli appelli delle Nazioni Unite. Il rapporto presenta le attività di soccorso e le necessità finanziarie dell'UNICEF per soddisfare i bisogni di bambini e donne.
Al 1° novembre scorso ammontavano a 513 milioni di dollari i fondi per l'emergenza raccolti dall'UNICEF nel 2006, a copertura di 53 emergenze.Tragedie immediate hanno continuato a guadagnare l'attenzione dei media mondiali durante lo scorso anno, ma le cosiddette emergenze dimenticate - messe in rilievo nel "Rapporto sull'intervento umanitario 2006" - sono state finanziate soltanto per il 37%.Complessivamente, gli appelli UNICEF per le emergenze sono stati finanziati per il 49%.
Dove sono le principali emergenze
Il Rapporto elenca dettagliatamente le specifiche attività di aiuto e i fondi necessari all'UNICEF per soddisfare le necessità di bambini e donne in ogni paese e regione. Tra le aree che hanno maggiormente necessità:
- In Sudan, oltre alle sfide sopra menzionate, si sentono ancora gli effetti di lungo termine del conflitto nel Sud del paese. Dopo la firma dell'Accordo di pace nel 2005, sono tornate quasi 240.000 persone e ciò ha ulteriormente accresciuto la pressione sulle comunità locali, già vulnerabili.
- Il Corno d'Africa è stato tormentato da siccità cicliche, poi da alluvioni e infine dalla guerra nel 2006.La popolazione, in gran parte dedita alla pastorizia, deve affrontare in anni normali punte estreme di carestia o inondazioni. Questa situazione si è ulteriormente complicata a dicembre a causa del conflitto tra Governo federale di transizione della Somalia (sostenuto dall'Etiopia) e l'Unione delle corti islamiche del paese.
- Europa centro-orientale e meridionale e Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) includono diversi paesi colpiti da insicurezza, ampi danni alle infrastrutture socio-economiche e mancanza o collasso delle strutture di governo.
- L'Asia meridionale ha il più alto numero di bambini che vivono in povertà assoluta, la più alta prevalenza di bambini sottopeso e i più alti tassi di mortalità infantile al mondo.
- La regione di Asia orientale e Pacifico, ancora in fase di recupero dopo lo tsunami del 2004, ha affrontato un aumento, per numero e ampiezza, delle emergenze durante il 2006, compresi terremoti, eruzioni vulcaniche, cicloni, tifoni, forti piogge e conseguenti alluvioni. In aggiunta, conflitti armati hanno continuato a causare distruzione, spostamenti e morte in varie parti della regione, colpendo nel modo peggiore bambini e donne.
- In Medio Oriente e Nord Africa, dominati dalla situazione in Iraq, le conseguenze della guerra del Libano e della violenza nel Territorio palestinese occupato hanno continuato ad avere un impatto su bambini e ragazzi.
L'azione dell'UNICEF nei paesi in emergenza
Le attività di soccorso e di assistenza includono forniture di base per la sopravvivenza, così come attività di formazione per l'istruzione, la protezione dell'infanzia, la salute e la nutrizione.
Con queste risorse l'UNICEF, tra altri programmi essenziali, potrà continuare a lavorare per aumentare l'accesso all'istruzione con la fornitura di kit scolastici, curare i bambini che soffrono di grave e moderata malnutrizione, installare impianti per la fornitura di acqua potabile e servizi sanitari, vaccinare decine di milioni di bambini contro il morbillo e proteggerli dalla malaria, contribuire alla smobilitazione e al recupero dei bambini soldato, oltre ad altri programmi essenziali.