CANALE DI SICILIA
Gli immigrati dicono di essere palestinesi e iracheni. Strapieni i centri di accoglienza
AGRIGENTO Nel Canale di Sicilia è di nuovo emergenza clandestini: nelle ultime ore le coste agrigentine sono state prese d'assalto dalle "carrette del mare". Cinque gli arrivi registrati tra la notte scorsa e ieri mattina a Lampedusa, Porto Empedocle e Licata, per un numero complessivo di oltre 700 immigrati. Il primo avvistamento è avvenuto mercoledì sera, poco prima della mezzanotte, al largo di Porto Empedocle.
Un barcone con 181 extracomunitari è stato intercettato dalle motovedette della Guardia Costiera. I clandestini, che hanno dichiarato di essere palestinesi e irakeni, sono stati trasferiti in un capannone della società mineraria Italkali: il centro di accoglienza di Agrigento è infatti chiuso per lavori di manutenzione. Alcuni di loro, che accusavano malori, sono stati visitati dai medici del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio. La Guardia di Finanza ha fermato anche i due presunti scafisti.
Mentre il primo gruppo di illegali sbarcava a Porto Empedocle, altri 118 venivano intercettati a largo di Lampedusa e trainati in porto dalle motovedette della Guardia di Finanza.
All'alba di ieri, sempre al largo delle Pelagie, altri due avvistamenti: il primo barcone, con 91 clandestini, è approdato poco dopo le 10; un secondo, con circa 260, è stato soccorso a 35 miglia a Sud di Lampedusa. Nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, gestito dall'associazione La Misericordia, si trovano in questo momento 270 immigrati. La struttura ha una capienza massima di 190 persone. Un quinto gruppo formato da una novantina di clandestini, infine, è invece sbarcato a Licata.
Il Messaggero, 17 dicembre 2004