Dopo Erika e Prestige, i due disastri delle petroliere ora la nave container di rifiuti altamente inquinante Msc Napoli: il mare europeo mai come in questi anni affronta un'emergenza ambientale.
In Europa qualcosa sta cambiando, almeno per quanto riguarda le regole. Da poco più di un mese è stato reso ufficiale il nuovo elenco delle navi oggetto di provvedimenti di rifiuto temporaneo di accesso nei porti europei, in base a quanto previsto da una direttiva sulla sicurezza delle navi, la prevenzione dell'inquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo. La direttiva mira a migliorare la sicurezza dei trasporti marittimi nelle acque comunitarie e ad eliminarne le navi che non rispettano le norme; si applica a tutte le navi e loro equipaggi, che fanno scalo nel porto di uno Stato membro o un terminale offshore o che sono ancorate al largo del porto o del terminale.
Il provvedimento obbliga a effettuare un controllo rafforzato delle petroliere a cui mancano 5 anni o meno alla data di ritiro dalla navigazione; delle navi portarinfuse con oltre 12 anni; delle navi passeggeri; delle navi cisterna per il trasporto di gas e prodotti chimici, con oltre 10 anni a partire dalla data di costruzione indicata nei certificati di sicurezza. Nell'ultimo elenco reso pubblico, 10 navi sono considerate ad altissimo rischio, 5 ad alto rischio, le altre a rischio medio. Si tratta per lo più di navi portarinfuse, di petroliere e di una chimichiera. Il Paese di provenienza: 4 hanno bandiera panamense, 2 sono turche, 2 cambogiane, 2 della Corea del Nord e 2 delle Grenadine. Nella lista nera ci sono anche navi delle Comore, del Libano, della Siria, della Slovacchia. Ma altre novità sono alle porte: a dicembre i ministri dei Trasporti Ue hanno infatti deciso di rendere più rigorose le regole sulla sicurezza marittima, proponendo che gli Stati controllino tutte le navi nei porti e adottino criteri più restrittivi per mettere al bando quelle pericolose.
Attualmente i singoli Stati fissano i rispettivi requisiti per le ispezioni e solo il 25% circa delle navi vengono controllate, ciò che fa sì che circolino molte carrette del mare. Se le proposte dei ministri seguiranno l'iter previsto, tutte le navi che attraccheranno nelle centinaia di porti dell'Ue verranno controllate, e le ispezioni su quelle note per essere al di sotto degli standard dureranno più a lungo. Le proposte andranno ora all'esame del Parlamento europeo.