Nel 2005 hanno garantito 174mila prestazioni a favore di oltre 70mila utenti.Sono stati impiegati 7milioni e 78.400 euro a favore delle attività di promozione, 6 milioni e 475.557 euro per consulenza, assistenza e servizi logistici,6 milioni e 874.004 euro per la formazione, 5milioni e 396.628 destinati alla produzione di documentazione e alle attività di informazione e comunicazione oltre a 15milioni e 342.281 euro utilizzati per il sostegno alla progettazione sociale.

Questo il quadro delle attività svolte nel 2005 dai Centri di servizio per il volontariato presentato domenica 14 gennaio 2007 a Roma alla presenza ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e al Sottosegretario De Luca e ad altre personalità istituzionali e del terzo settore italiano.La presentazione delle attività svolte è servita anche per sviluppare una riflessione sui primi dieci anni di vita dei Centri di servizio. Marco Granelli, presidente di CSV.net, ha puntato l'indice sulle nuove prospettive che aspettano il mondo del volontariato.

"Dopo 10 anni si deve fare un salto di qualità - ha spiegato Granelli - la rete dei Centri di Servizio per il volontariato è una rete sia orizzontale che verticale.Orizzontale perché è e deve essere una rete sempre condivisa e partecipata ma anche verticale perché non rinuncia al rapporto con gli enti locali e nazionali. Ciò su cui occorre riflettere è l'integrazione delle dirigenze degli enti locali, ma anche delle organizzazioni di volontariato, dei singoli e di tutti quei soggetti, pubblici e privati, che sono impegnati per il bene comune.

Occorre studiare una strategia di integrazione di servizi per sapere realmente rispondere a bisogni sociali in trasformazione. Bisogna pensare a una nuova politica dei servizi che produca in questo senso un cambiamento sostanziale e riflettere su una possibile modifica della normativa esistente. I Centri di servizio sono degli strumenti di rappresentanza perché intermediari tra il volontariato e le istituzioni. E' importante essere a servizio di un volontariato che opera in una società in cui il livello di disgregazione sociale aumenta".

Distinzione del ruolo del volontariato e di quello del lavoro scarsamente retribuito, ruoli chiari tra Stato e non profit e ricambio generazionale, sono i punti determinanti, secondo il Ministro Ferrero, sul tavolo del confronto con le istituzioni. Il Ministro della Solidarietà Sociale ha voluto rimarcare che la forza e la vitalità del volontariato sono decisive e strategiche per la risoluzione della disgregazione sociale in cui, oggi, si vive.

L'inversione di tendenza alla disgregazione sociale non è né facile né immediata per cui la costituzione di una nuova densità sociale costruttiva è determinante. In questo senso la costruzione di legami sociali è strettamente legata all'azione del volontariato. Il Ministro ha proseguito sottolineando la necessità di rivedere il quadro legislativo attuale sul volontariato, in quanto, la situazione impone una correzione e una armonizzazione.

L'obiettivo è la costruzione di un testo unico che raccolga in forma armonica le questioni rilevanti. Ora si attende la conferenza nazionale del volontariato prevista dal 13 al 15 aprile a Napoli.

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