Da presenze dimenticate negli uffici a sentinelle del territorio. Veri e propri «rangers» che collaborino con la polizia provinciale nel controllo dei boschi, nella tutela dei parchi e nelle attività di accoglienza e di didattica. Una specie di vigilini verdi ausiliari, senza armi, ma con la divisa, facilmente riconoscibili, e soprattutto con una responsabilità che oggi non hanno, vittime dell´ignoranza e dell´indifferenza di chi li parcheggia in qualche ente pubblico o azienda privata con mansioni fantasma, tutto il giorno a spostare fogli da una scrivania all´altra senza un perché, se non quello di tenerli impegnati sul nulla.
Per i Down di Firenze questo 2007, anno dedicato alle pari opportunità, si apre con una nuova prospettiva di inserimento professionale. Un lavoro concreto, da ausiliari nella polizia provinciale, che al tempo stesso è una sfida, un cammino delicato ma stimolante, e un´occasione di crescita culturale per la città: «I disabili siamo noi, disabili affettivi: noi che non sappiamo vedere, non sappiamo dare. Si considerano i Down persone inutili, presenze superflue da poter dimenticare al centralino di un ufficio. Ma questi ragazzi sono altro. Sono dei motori emotivi eccezionali. Vivere e lavorare con loro è uno scambio continuo» dice l´attrice Maria Cassi, ex assessore alla cultura della Provincia, e ora presidente dell´associazione Circo-lo Teatro del Sale. Questa nuova prospettiva si apre grazie a una sua idea, maturata negli anni grazie al positivo inserimento al Teatro del Sale di un giovane Down, Marco, che ormai è diventato uno di quei motori emotivi della cucina di Fabio Picchi.
Il progetto, portato avanti dall´associazione della Cassi e dalla Provincia di Firenze, insieme a Trisomia 21, che riunisce le famiglie con figli affetti da sindrome di Down, è appunto quello di formare un corpo di 6-10 «rangers» da affiancare alla polizia provinciale in alcune delle mansioni più legate al territorio. L´iniziativa è allo studio da quasi un anno e ha già ricevuto l´apprezzamento a Roma dal ministero delle Pari Opportunità: dal capo dipartimento Silvia Della Monica, e dallo stesso ministro Barbara Pollastrini che si è detta entusiasta, tanto da voler stringere i tempi per inserirla tra i progetti da seguire con attenzione in quest´anno dedicato alle pari opportunità. A renderla, oggi, di strettissima attualità è il coraggio di Gianluigi: il ragazzo disabile che domenica a Roma ha sventato un borseggio su un bus, finendo per essere lui stesso insultato e malmenato dai delinquenti («Sporco Down, malato di mente, fatti gli affari tuoi»), nell´indifferenza degli altri viaggiatori. «Questo episodio dimostra ancora una volta due cose: l´ignoranza e l´indifferenza della gente verso i disabili, e l´innato, direi quasi puro, senso della legalità che i Down possiedono» dice Pier Luigi Matteini, presidente di Trisomia 21: «Quanti di noi, per vigliaccheria ed egoismo, avrebbero voltato gli occhi dall´altra parte, vedendo quei borseggiatori? Il Down non ragiona così: vede qualcosa di sbagliato e interviene d´istinto. Non ha le nostre malizie, ma quella purezza che molti scambiano per ingenuità».
Un rispetto delle regole che rendono la persona Down, potenzialmente, adatta ad attività di ausilio e di controllo come quella prospettata a fianco della polizia provinciale. Matteo Renzi, presidente della Provincia, conta sull´intelligenza e sulla sensibilità dei suoi agenti: «Saranno all´altezza. Occorrerà fare una formazione particolare, insieme ai tutori che seguono l´inserimento professionale dei disabili, ma conto di far partire il tutto in tempi rapidi. Non sarà un evento, ma l´espressione di una raggiunta normalità». Definito il contenuto, resta solo da scegliere il contenitore più adatto, ovvero la formula giuridico-amministrativa nella quale inquadrare i nuovi lavoratori: o assunti direttamente dalla Provincia in base alla legge 68 del ´99 sull´inserimento lavorativo dei disabili, o attraverso convenzione con una cooperativa.
Comunque sia, nulla osta. E c´è già anche la disponibilità del Comune di Firenze a farsi capofila dei comuni su cui gravitano i 50 agenti della polizia provinciale. Dai boschi ai musei, alle strade cittadine: un passo alla volta, l´importante è camminare.

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