di Benedetta Verrini
Le associazioni sostengono la rilevanza giuridica dei danni legati ai cambiamenti climatici. Usa e Australia l'hanno già riconosciuta
La responsabilità per i danni legati ai cambiamenti climatici è stata denunciata con azioni legali in 10 casi in 7 Paesi in tutto il mondo, con il sostegno di Greenpeace, Friends of the Earth e Wwf.
Ne dà notizia, in un comunicato, la stessa Greenpeace, ricordando che dal primo caso del 2002 contro l'esportazione di crediti d'emissione degli Stati Uniti, l'utilizzo dell'azione legale è cresciuto negli ultimi sei mesi. Per esempio, in Germania, le Ong hanno avviato un'azione legale contro il governo per il sostegno segreto a progetti che impiegano combustibili fossili.
Negli Stati Uniti, la città di Oakland si è unita alla città di Boulder (Colorado), a Greenpeace e Friends of the Earth che hanno promosso un'azione contro due agenzie governative che hanno finanziato illegalmente delle centrali a carbone senza verificarne preventivamente l'impatto ambientale e quello sul cambiamento climatico.
La rilevanza legale dei cambiamenti climatici è stata, per esempio, accettata da giudici americani e australiani e decisioni in favore di una maggiore estrazione di carbone sono state giudicate illegali.
L'avanzare delle conoscenze scientifiche ha un ruolo importante nei casi giudiziari: è ormai riconosciuto che l'azione dell'uomo ha almeno raddoppiato il rischio di ondate di calore, come quelle verificatesi in Europa nel 2003.
Il mese scorso, diverse Ong sudamericane hanno chiesto l'introduzione nel Patrimonio mondiale dell'Umanità di ghiacciai e barriere coralline, minacciate dai rischi legati ai cambiamenti climatici.
Basti citare il caso del parco nazionale di Huarascán, situato nelle Ande Peruviane, la maggiore catena montuosa tropicale al mondo, il regno dell'orso e del condor delle Ande. Più del 20% della superficie dei ghiacciai sulle Ande peruviane è andata persa dal 1968.
La ritirata dei ghiacciai ridurrebbe le risorse idriche con ripercussioni sulla sicurezza alimentare e la produzione energetica che in Perù dipende al 70% dall'idroelettrico.
Vita, 16 dicembre 2004