L' Italia rischia di uscire dall' Europa: la posizione espressa oggi dal ministro Matteoli in una conferenza stampa a Buenos Aires differisce radicalmente da quella manifestata dall Unione Europea in questi giorni e isola il nostro paese rispetto al contesto europeo.
Il richiamo ad accordi bilaterali e volontari come unica strada del dopo Kyoto e considerato dagli ambientalisti estremamente negativo: Legambiente e WWF potrebbero anche essere favorevoli a tali accordi, ma per tagliare le emissioni del 50-60% come chiedono gli scienziati dell IPCC serve ben altro, servono impegni vincolanti.
La posizione italiana appare contraddittoria nel momento in cui ci si richiama alla necessita di continuare a discutere nell ambito della Convenzione.
Le associazioni ambientaliste chiedono al Ministro di chiarire la sua posizione, e di svolgere invece un ruolo positivo e in linea con la posizione delle altre nazioni europee.
L Italia la smetta di cercare l' approvazione degli USA, che hanno detto chiaramente che non vogliono saperne di ridurre le emissioni e tantomeno di discuterne nel consesso internazionale. La convenzione sul Clima, a partire dal protocollo di Kyoto e un consesso che deve produrre impegni precisi e vincolanti: le partnership commerciali sulle quali punta il nostro paese non produranno mai quegli effetti di riduzione delle emissioni inquinanti e sviluppo di tecnologie davvero pulite che sono necessarie per rallentare il fenomeno dei mutamenti climatici.
Per il ministro Kyoto rappresenta un costo, per gli ambientalisti e le industrie che vogliono puntare sullo sviluppo sostenibile e' invece un opportunita.
Daniele Calza Bini Mariagrazia Midulla
Legambiente WWF
Legambiente, 15 dicembre 2004