I deputati firmatari: "Chiediamo tempi e modalità certe"
di ROSARIA AMATO
ROMA - La proposta era stata sottoscritta da 100.000 persone, in Parlamento aveva il sostegno di oltre 200 deputati appartenenti a tutto l'arco costituzionale, eppure la norma che avrebbe introdotto un'ampia detraibilità dei versamenti effettuati a favore delle associazioni non profit è saltata, scomparsa dal maxiemendamento alla Finanziaria.
"C'era fino a qualche giorno fa - dice amareggiato l'onorevole Giorgio Benvenuto (Ds), firmatario dell'emendamento insieme al collega Giorgio Jannone (Forza Italia) - poi ieri, nella notte dei lunghi coltelli, il governo, alla disperata ricerca di risorse, l'ha fatta saltare. Eppure, nel maxiemendamento c'è un milione e mezzo per il calcio femminile, viene data attenzione a quelli che raccolgono i tartufi... Ci hanno preso la copertura, è la quinta volta che succede".
La normativa sulle detrazioni fiscali a favore del settore del volontariato era stata precedentemente inserita in un progetto di legge, nato per iniziativa del terzo settore e fatto proprio dall'Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, uno schieramento trasversale di parlamentari fondato dai deputati Maurizio Lupi, Angelino Alfano, Gianfranco Blasi e Luigi Casero di Forza Italia, Enrico Letta ed Ermete Realacci della Margherita, Pierluigi Bersani dei Ds e dalla senatrice di Fi Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare.
"La normativa prevede la possibilità di detrarre dal proprio reddito le somme versate a favore di associazioni senza scopo di lucro fino a 70.000 euro - spiega l'onorevole Lupi - una cifra superiore di gran lunga superiore a quella attuale (n.d.r.: al momento le detrazioni non possono superare il 2 per cento del reddito di chi effettua versamenti a favore delle Onlus). Abbiamo poi trasformato la proposta di legge in emendamento alla Finanziaria: gli emendamenti alla Camera sono stati però tutti ritirati. Contavamo di ripresentarlo al Senato: il governo, attraverso il sottosegretario Vegas, si era formalmente impegnato a farlo. E invece la norma non c'è più".
A questo punto, spiega Lupi, rimane una sola strada: "Ci sembra difficile che la norma possa tornare in Finanziaria. Si potrebbe tornare alla proposta di legge, purché ci venga assicurata l'approvazione in tempi rapidi".
Anche perché, sottolinea Benvenuto, se c'è un provvedimento che veramente ha messo d'accordo tutti è proprio questo: "E' un'iniziativa sostenuta da tutte le forze politiche. Eravamo riusciti a fare approvare il provvedimento dalla commissione Finanze e, con molte difficoltà, anche dalla commissione Bilancio della Camera. Abbiamo avuto contro prima Tremonti, poi Siniscalco, ci hanno sempre detto di coprirla, e l'abbiamo fatto, però poi ci prendevano la nostra copertura per altre iniziative".
"Non si è compreso - si legge nel comunicato congiunto diffuso ieri da Lupi, Jannone, Benvenuto, Luca Volontè (Udc), Stefano Saglia (An), Realacci, Roberto Pinza (Margherita), Gabriella Pistone (Pdci), Giulio Santagata (Margherita) e Maurizio Leo (An), in rappresentanza dell'Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà - che questa poteva essere
un'occasione concreta di attuazione del principio di sussidiarietà. Un principio su cui tutti sono d'accordo a parole, ma pochi nei fatti. Permettere ai cittadini di destinare liberamente proprie risorse per il sostegno delle attività sociali svolte dalle migliaia di associazioni non profit presenti nel nostro Paese, sarebbe stato un grande passo avanti. Ora ci auguriamo che possa nascere un confronto serio col Governo per trovare, nel passaggio conclusivo della Finanziaria alla Camera, tempi e modalità certe che portino ad una rapida approvazione del provvedimento".