«Il diritto di partecipazione dei giovanissimi in qualità di cittadini è sancito dalla convenzione Onu dei diritti del fanciullo, ratificata dall'Italia 15 anni fa - ha dichiarato Francesco Ferrante - ma si stenta ancora a considerare il bambino un cittadino attivo. Monitorare ogni anno il rispetto dei diritti dei bambini è l'obiettivo che Legambiente persegue da dieci anni con Ecosistema Bambino».
In buona posizione anche Genova e Napoli. Ma il Paese è sempre più spaccato: ad eccezione del capoluogo partenopeo e di Caltanissetta, il meridione non ce la fa, penalizzato dai tagli alle politiche per l'infanzia degli scorsi anni. Il centro nord conferma, invece, il proprio impegno per gli under 14 e l'Emilia Romagna conquista, ancora una volta, il primato della regione con il maggior numero di comuni premiati.
La classifica di Ecosistema Bambino viene stilata in base ai dati - relativi al 2005 - che le stesse amministrazioni forniscono rispondendo al questionario di Legambiente, che valuta le forme di partecipazione avviate per favorire un ruolo attivo dei bambini nella città, le strutture dedicate alle politiche per l'infanzia, il rapporto di collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni no profit, i servizi e le iniziative di aggregazione e di animazione culturale.
Nella calza di Legambiente, dunque, caramelle e cioccolatini per le amministrazioni che si sono distinte nell'attenzione per i cittadini più piccoli. Gli incontri con il sindaco (il 58% delle città ha appuntamenti periodici tra primo cittadino e bambini), i consigli comunali dei ragazzi (56%) e la consultazione dei ragazzi sulle politiche urbane (45%) sono gli strumenti di partecipazione più utilizzati dalle amministrazioni per dar voce ai giovanissimi. Sul fronte delle strutture e dei progetti culturali si prediligono le ludoteche (71%) e le mostre (58%) mentre tra le iniziative di comunicazione e di gioco ci sono feste all'aperto (77%), rassegne di cinema e teatro (76%), corsi e laboratori (77%).