Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, interviene a pochi giorni dal 31 dicembre, data irrevocabile per il superamento degli istituti per minori, come previsto dalla legge 149 del 2001.
"Quello che sta accadendo è la dimostrazione di come una buona legge, la 149 appunto, possa anche non essere efficace se non attuata, soprattutto in mancanza di volontà politica di puntare sulla famiglia come unica risorsa per i bambini in stato di abbandono. Si pensi che all'epoca del varo della legge, i minori fuori dalla famiglia erano 28mila".
Dopo anni di battaglie tuttavia, la legge è stata del tutto inapplicata: mancano ancora non solo la figura dell'avvocato del minore ma anche la Banca dati che doveva raccogliere i minori adottabili e le famiglie idonee all'adozione, mettendo in rete le istituzioni competenti.
Non solo: non sono state preparate le famiglie per accogliere temporaneamente i bambini tramite l'affido, come invece prevedeva il primo articolo della legge, mentre è stata data la priorità alla riconversione delle strutture.
"Ora che il tempo è scaduto - aggiunge Griffini - possiamo definitivamente dire che è mancata la volontà di valorizzare la forza delle famiglie e quindi di pensare a un futuro sereno per le migliaia di bambini costretti a crescere negli istituti italiani, gran parte dei quali prigionieri di un limbo, vincolati alle famiglie di origine in virtù di legami di sangue e, spesso, di relazioni affettive quasi inesistenti. E' mancata la collaborazione tra pubblico e privato sociale, a fronte di un numero elevato di famiglie disponibili all'accoglienza: nel 2007 - conclude Griffini - occorrerà puntare sul potenziamento dell'affido, per tirare fuori dal limbo tutti i minori fuori dalla famiglia ".