Milano, 13 dicembre 2004 - Il giudizio della Commissione Europea che non ha approvato il piano italiano sull'emission trading ha confermato l'inadempienza del nostro governo sui passaggi fondamentali per l'applicazione del protocollo di Kyoto. La mancata ratifica della direttiva sul commercio delle emissioni è una grave mancanza visto che i meccanismi di questa direttiva saranno in vigore dal primo gennaio. Il governo italiano ha autorizzato quote eccessive di emissioni alle imprese elettriche tali da consentire l'aumento di emissioni di gas serra in questo settore di oltre il 20%. Sottomettendosi agli interessi di assoelettrica (l'associazione che raggruppa le grandi imprese di produzione elettrica) ha evitato di assegnare i permessi di emissione ai singoli impianti come previsto invece della direttiva. E' proprio questo escamotage, creato per evitare i vincoli sulle emissioni previsti dalla direttiva, che ha causato la bocciatura da parte della commissione europea. "Questo atteggiamento così smaccatamente di parte del nostro governo rischia di dare un duro colpo alle imprese italiane visto che si creerà una disparità sul mercato dell'energia in tutta Europa dato che tutti gli altri paesi sono già operativi sull'applicazione delle regole del mercato dell'energia. Un danno anche per le imprese italiane che si stanno comportando correttamente utilizzando combustibili puliti e fonti rinnovabili, anche i più virtuosi infatti si troveranno in una situazione paradossale di violazione della direttiva comunitaria a partire dal 1 gennaio. Questa situazione conferma il basso profilo tenuto dal nostro governo sul protocollo di Kyoto in cui mai si è creduto e ora, divenuto realtà, ci costringe a rincorrere faticosamente il tempo perduto " ha detto Andrea Masullo responsabile clima e energia Wwf Italia. marketpress.info, 13 dicembre 2004

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