Parla lecchese l'edizione 2004 del «Premio per la Pace», il riconoscimento che la regione assegna a persone, istituzioni e associazioni che si sono distinti come operatori di pace nel mondo. Fra i premiati, c'è anche Bagorha Chikuru, operatrice zairese della cooperazione allo sviluppo internazionale in Africa. Nel 1995, la donna fu gravemente ferita nell'assalto in cui morirono suo marito, il comasco Adelio Castiglioni, volontario dell'associazione Mondo Giusto, e i suoi due figli e i lecchese Michelangiolo Lamberti e Tarcisio Cattaneo. Da quel tragico giorno, la donna è costretta a vivere sulla sedia a rotelle. Eppure, nonostante la sofferenza, l'operatrice ha sempre dichiarato di non provare odio per gli assassini. «La miseria, fame e disperazione in cui vive la gente dello Zaire può portare a atti disumani». Bagorha Chikuru è ora impegnata in progetti e iniziative di solidarietà a favore del suo paese e della sua gente. Il riconoscimento alla volontaria africana, strettamente legata alla nostra città, verrà consegnato oggi alle 17 nel teatro «Il Ventaglio» di Milano. Insieme alla donna verranno premiati anche don Valter Maggi detto «Dario» di Treviglio, missionario in Ecuador, e l'istituto ciechi di Milano. Il nuovo «premioperlapace.it» (deciso mediante voto on-line) andrà invece a Suor Paola (Livia Costanzi) per le attività svolte a favore dei bambini e delle famiglie povere del Perù. Ma la presenza lecchese al premio non si esaurisce soltanto con il riconoscimento a Bagorha Chikuru. Il presidente della regione, Roberto Formigoni ha voluto conferire un premio speciale anche agli altri 91 candidati di quest'anno. Fra questi vi sono altre quattro realtà della nostra provincia: l'associazione Ale G di Lomagna «per l'opera di mediazione culturale che facilita la comunicazione nelle realtà dove i piccoli immigrati trascorrono gran parte del loro tempo». E poi l'associazione Amici di Lorenzo di Lecco «per i molti progetti di cooperazione umanitaria e sanitaria in supporto alle popolazioni di montagna»; padre Dario Dozio di Brivio «per l'attività come missionario a favore di oltre 12 mila profughi fuggiti dalle zone di guerra della Sierra Leone e per la sua opera in campo culturale componendo un lessico kulango-francese». E padre Ernesto Gerolamo Viscardi di Bevera di Castello Brianza «per l'impegno per la pace in Sudan dove si è occupato dei campi che ospitavano 10 mila profughi e per le innumerevoli attività di animazione sui grandi temi di pace, giustizia, accoglienza e intercultura».
La Provincia di Lecco, 13 dicembre 2004