Un volontariato in crescita soprattutto nel Mezzogiorno dove i bisogni di solidarietà concreta sono in costante crescita e derivano da una insufficiente azione dell'intervento pubblico. "Nelle regioni meridionali bisogna lavorare di più e meglio per consolidare e rendere più efficace l'intervento del volontariato. Tutto ciò in un'ottica di integrazione con il resto del Paese" sottolinea Michele Mangano, presidente della Federazione nazionale Auser Volontariato
Riguardo alla sollecitazione del Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, rispetto al tema della gratuità "siamo perfettamente convinti che il lavoro volontario scaturisce da una motivazione interiore, da una libera scelta che si concretizza nel donare il proprio tempo e le proprie competenze per il bene dei cittadini e della collettività - prosegue Mangano. "Pertanto non può essere sostitutivo dell'attività lavorativa che ogni persona svolge. Il volontario a differenza del lavoratore e del professionista, tutela i propri legittimi interessi e la carriera lavorativa in altri luoghi e non nell'attività volontaria. Questo non deve portarci ad indulgere sulla retorica della "gratuità" poiché essa rappresenta il giusto punto di partenza dell'azione volontaria e non il punto di arrivo".
La gratuità, se da un lato riguarda l'assenza di una motivazione opportunistica e/o strumentale, dall'altra indica certamente una motivazione relazionale e individuale (il bisogno di dare) che si distingue da quella economica e professionale.
"Quello che appare chiaro è che il volontario cerca di dare una risposta di solidarietà concreta a quanti hanno bisogno. Risposta che non può essere sostitutiva all'intervento dello Stato che in materia di prestazioni sociali è ancora molto carente ed inadeguato, sia per le scarse risorse destinate all'intervento sociale, sia per la mancata definizione dei livelli essenziali sociali".