Nel 2012 le retribuzioni di fatto, i salari lordi per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula) al netto della cassa integrazione, segnano nell'industria e nei servizi una crescita solo dell'1,9%.
Nel 2012 le retribuzioni di fatto, i salari lordi per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula) al netto della cassa integrazione, segnano nell'industria e nei servizi una crescita solo dell'1,9%. Lo rileva l'Istat. E' un dato in frenata sul 2011 (+2,1%) e nettamente al di sotto del tasso d'inflazione, pari al 3% sempre nel 2012.
La crescita segnata per il 2012 dalle retribuzioni lorde (per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), al netto della cig, nel complesso dell'industria e dei servizi è la più bassa dall'inizio della serie storica, avviata dall'Istat nel 2000.
Il risultato del 2012 è frutto di un aumento del 2,5% nel comparto industriale e di un rialzo, ancora più contenuto, pari all'1,2% nei servizi. Focalizzando l'attenzione sull'ultimo trimestre dell'anno, l'Istat rileva come l'indice destagionalizzato evidenzia una crescita congiunturale dello 0,7%; mentre su base annua l'aumento è del 2,0% (dato grezzo). L'Istituto di statistica precisa che la rilevazione riguarda salari, stipendi e competenze accessorie in denaro, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, corrisposte ai lavoratori dipendenti direttamente e con carattere di periodicità, secondo quanto stabilito dai contratti, dagli accordi aziendali e individuali, e dalle norme in vigore. Sono, quindi, retribuzioni 'di fatto' e si differenziano da quelle 'contrattuali' che comprendono, per definizione, solo le competenze determinate dai contratti nazionali di lavoro.
Quanto agli oneri sociali, nel quarto trimestre 2012 l'Istat indica un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre l'indice grezzo cresce dello 0,8% su base annua. "La ridotta crescita degli oneri è - spiega l'Istituto - dovuta, tra l'altro, alla fruizione dello sgravio contributivo per l'incentivazione della contrattazione di secondo livello riferito agli importi corrisposti negli anni 2010 e 2011". Nell'intero 2012 l'aumento per gli oneri sociali (contributi a carico del datore di lavoro versati agli enti di previdenza ed assistenza sociale e accantonamenti di fine rapporto) si è fermato allo 0,9%. Inoltre, fa sapere sempre l'Istat, nel quarto trimestre 2012 il costo del lavoro (somma delle retribuzioni lorde e degli oneri sociali) segna un aumento congiunturale dello 0,6%. In termini tendenziali, la crescita dell'indice grezzo è invece pari all'1,6%, stesso valore segnato per la media annua relativa al 2012. Lo rileva l'Istat. E' un dato in frenata sul 2011 (+2,1%) e nettamente al di sotto del tasso d'inflazione, pari al 3% sempre nel 2012.