8 marzo: Gardini «Destinare i risparmi che derivano dall'innalzamento dell'età pensionabile, alla conciliazione lavoro - famiglia. L'innalzamento sia politica sociale di valorizzazione della donna».
«Nel nostro Paese siamo ancora lontani dalla realizzazione della parità di genere, c'è anzi il rischio che le donne raggiungano la parità unicamente sull'età pensionabile. Avanzo allora una proposta: innalziamo sì l'età pensionabile per le donne, a patto di destinare le risorse risparmiate a progetti e iniziative concrete rivolte alla conciliazione lavoro/famiglia. Ciò affinché l'innalzamento dell'età non sia una mera operazione contabile del bilancio dello Stato, ma diventi una politica sociale di valorizzazione delle donne e delle famiglie». Così il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini interviene in merito alla festa delle donne.
«Dal punto di vista economico, gli strumenti di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, - prosegue Gardini - come hanno dimostrato diverse ricerche e studi internazionali, migliorano il senso di appartenenza dei lavoratori all'impresa, con effetti direttamente proporzionali al rispettivo rendimento e performance».
«Conciliare bisogni della vita ed esigenze del lavoro è stata vista fino a pochi anni fa come una problematica prettamente femminile» continua Gardini. «Oggi invece è di fatto una questione sociale che coinvolge a pieno titolo tutti gli individui, partendo dai bambini e finendo con i tanti anziani di cui occorre prendersi cura».
E in uno scenario in cui i continui tagli alla spesa non consentono più al Pubblico di garantire il Welfare State degli ultimi decenni, la cooperazione, spiega il presidente Gardini, «sta compiendo un enorme sforzo di evoluzione per partecipare da protagonista alla costruzione di un nuovo welfare, più sussidiario, per rispondere ai nuovi bisogni emergenti e alle nuove povertà delle nostre Comunità locali, in particolare di quelle più piccole ed emarginate».