L'appello delle donne di Fukushima: No more Nuclear Energy

Alla vigilia del secondo anniversario del disastro nucleare di Fukushima Daiichi dell'11 marzo 2011, tutte le donne e gli uomini di buonsenso dovrebbero impegnarsi affinché nessuno debba mai più ripeterle. Ma il nuovo Governo Giapponese sembra ignorare la lezione e ha già dichiarato di voler rilanciare il nucleare, riaprire le centrali spente in seguito al disastro di Fukushima e realizzarne di nuove. «Tutto questo è intollerabile - dicono "Le donne di Fukushima No more Nuclear Energy" - La situazione attuale è questa: La centrale di Fukushima continua a contaminare e la sua precarietà resta gravissima anche a causa delle scosse continue. Disinformazione sul reale stato di contaminazione e tentativo di minimizzare della Tepco e del governo. Ci sono circa 160.000 evacuati. Molti enti locali invitano gli abitanti a ritornare dove erano, mentre i sostegni agli evacuati vengono sospesi e quelli per chi vuole trasferirsi ora vengono negati. I danni alla salute cominciano a manifestarsi: un'anomalia alla tiroide è stata trovata in molti bambini, ma le autorità sanitarie tendono a minimizzarla. Dietro forti pressioni del mondo industriale, il governo di Tokyo dichiara il ritorno al nucleare: vuole riattivare le centrali ferme (su 50 reattori esistenti soltanto 2 sono attualmente in funzione), riprendere a costruirne di nuove e promuovere l'esportazione di Mitsubishi, Hitachi e Toshiba. Inoltre, vorrebbe interferire con l'autorità di controllo nucleare, resasi più prudente nella valutazione dei rischi sismici a cui molti impianti sono esposti.

Il popolo italiano con il referendum del 2011 ha espresso chiaramente la sua volontà contro l'utilizzo dell'energia nucleare. Per questo, nel secondo anniversario del disastro di Fukushima, insieme a  Legambiente e "Semi sotto la neve", ci uniamo all'appello del gruppo "Le donne di Fukushima No more Nuclear Energy": «L'enormità della perdita e dei danni causati dal disastro nucleare è davvero infinita. Nessuna dichiarazione di "cessato allarme' del governo né la sua promessa dell'energia nucleare "più sicura del mondo" potrà mai restituirci le vite perdute, le famiglie frammentate, gli amici strappati, le abitazioni, il lavoro, la salute e la pace interiore devastati, né la nostra amata Fukushima. Proprio per questo, vogliamo gridare "NO" al nuovo governo che, senza imparare nulla da Fukushima, è in procinto a restaurare il regime nuclearista precedente alla tragedia. Proprio per questo, vogliamo pregare sia per le vite già sacrificate che per quelle ancora in pericolo. E nel raccoglimento che ci unisce, vogliamo promettere a noi stesse di fare qualche cosa, qualsiasi cosa anche piccola ma concreta e a nostra portata di mano che serva a promuovere un cambiamento. Poniamo la nostra speranza che, dalle varie idee su come cambiare questa società, raccolte davanti al lume possa nascere un nuovo movimento».

"Semi sotto la neve", un centro di documentazione "e un'associazione di volontariato fondata nella primavera 2006 a Pisa allo scopo di promuovere uno scambio e la condivisione delle conoscenze e delle esperienze tra le società civili italiana e giapponese che si occupano della pace, la nonviolenza, i diritti umani e dell'ambiente, e Legambiente stanno divulgando e promuovendo questa iniziativa in tutto il Paese: «Invitiamo tutti ad un'azione di solidarietà per il popolo giapponese con l'augurio che possa promuovere un cambiamento. Anche se i NO al nucleare in Italia hanno vinto, il Pianeta subisce comunque questa terribile minaccia. Aiutaci a combatterla».

Esprimi la tua solidarietà alle vittime dell'incidente di Fukushima accendi un pensiero contro il nucleare

www.acandleforfukushima.com

Segui l'iniziativa su twitter #rememberfukushima

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