Il tema è senza dubbio all'ordine del giorno e va ricondotto alla promozione di politiche di Invecchiamento Attivo, che l'associazione Auser da tempo sostiene con forza.
In sostanza va lanciata una sfida che si proponga di sconfiggere un'idea della vecchiaia configurata come una malattia che considera i vecchi tutti uguali, che si chiudono in se stessi incapaci di aprirsi al nuovo e in questo senso considerati un peso, un costo, un'emergenza.
Ciò richiede una strategia, una politica con un respiro culturale e organizzativo che ci permetta di avviare un percorso di ri-progettazione della vecchiaia assumendo l'obbiettivo della realizzazione di un invecchiamento attivo attraverso il quale assicurare il benessere e l'inclusione sociale delle persone che invecchiano: promuovendo ad esempio il volontariato organizzato degli anziani, l'educazione alla vecchiaia e al pensionamento, l'educazione permanente, la valorizzazione della memoria, la costruzione di rapporti intergenerazionali.
Riteniamo inoltre improprio e fuorviante il paragone fatto con il servizio civile dei giovani. Chiediamo al Ministro l'apertura di un serio tavolo di confronto, siamo disponibili a mettere a disposizione la nostra esperienza e competenza con l'obiettivo comune di discutere insieme un approccio più generale sull'invecchiamento attivo.