Davanti all'emergenza ambientale provocata dalla deforestazione - 13 milioni di ettari distrutti ogni anno - serve l'impegno dei governi ma anche una nuova consapevolezza di tutti i cittadini, a cominciare dai giovani, che possono adottare stili di vita più sostenibili ed eco-compatibili. Per fare sensibilizzazione sul tema, l'Ue lancia il concorso a premi "Do the right thing, save the forests!" invitando gli studenti delle scuole secondarie a ?sbizzarrirsi' con foto, lavori di grafica, video e web 2.0.
di Stefania Garini
Dal 2000 a oggi le foreste primarie si sono ridotte per oltre 40 milioni di ettari e ogni anno scompaiono 13 milioni di ettari boschivi: un ritmo insostenibile per l'equilibrio del pianeta, come denuncia l'ultimo rapporto della Fao. «In pratica - spiega Lucia Perugini, ricercatrice all'Università della Tuscia - è come se ogni anno sparisse una superficie equivalente all'estensione della Grecia». A provocare la deforestazione sono solo in parte cause naturali come la desertificazione o l'estremizzarsi degli eventi climatici, ma a incidere è soprattutto l'intervento dell'uomo: si pensi alle pratiche agricole della monocoltura, alla zootecnia estensiva, all'utilizzo di legname pregiato ecc.
Eppure le foreste hanno un ruolo fondamentale nel tutelare la biodiversità, oltre a un grande valore per l'economia mondiale, come spiega il direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, Enrico Brugnoli: «Solo per la loro salvaguardia danno lavoro a 10 milioni di persone e le attività economiche correlate influiscono sulla vita di 1 miliardo e 600 milioni di persone».
Per difendere queste preziose risorse occorre che i governi adottino politiche adeguate, soprattutto nei paesi più colpiti dal problema deforestazione. Come l'Africa, dove ogni anno vanno perduti 3,4 milioni di ettari di foreste. «Purtroppo la spesa pubblica nel settore resta molto bassa: i governi africani, tranne poche eccezioni, non investono e non ricavano dalle proprie risorse forestali che, se ben gestite, potrebbero garantire introiti da reinvestire nello sviluppo sostenibile» spiega Laura Russo, agronoma e forestale che ha lavorato 20 anni alla Fao, di cui oggi è consulente. «Anche se non mancano esempi virtuosi, come quello di Gambia e Uganda che hanno inserito il settore forestale come prioritario nelle proprie strategie nazionali di lotta alla povertà, in genere gli Stati hanno altre urgenze, la lotta all'Aids o le politiche energetiche. Servirebbe invece una revisione degli interventi ambientali e nuovi investimenti volti a potenziare le piccole e medie imprese impegnate nella commercializzazione del legname e dei suoi derivati».
In questo contesto anche l'Europa ha la sua parte di responsabilità: basti ricordare che, secondo le stime del Parlamento europeo, circa il 20% del legname e prodotti derivati venduti in Ue provengono da boschi tagliati illegalmente: una pratica i cui profitti finiscono spesso per finanziare l'acquisto di armi e le guerre civili. E l'Italia è il primo importatore europeo di legname.
L'Europa sta oggi attuando nuovi piani di rimboschimento, con un'inversione di tendenza per cui la superficie forestale inizia a espandersi, anche se a ritmi ancora insufficienti. Partendo poi dalla consapevolezza che l'impoverimento ecologico causato dalla deforestazione ci riguarda tutti, l'Ue ha avviato il progetto Educating to sustainable and responsible management of the forests in the world per informare i cittadini, soprattutto i giovani, sul valore ambientale, sociale ed economico delle foreste e su come tutelarle a partire dalle proprie scelte quotidiane.
Oltre a un network internazionale formato da enti, associazioni, parchi ecc., impegnato nella tutela forestale, il progetto prevede corsi residenziali, laboratori, mostre e attività per le scuole secondarie. Adesso è partito il nuovo concorso a premi "Do the right thing, save the forests!" pensato per diffondere prodotti originali di comunicazione sociale realizzati dai giovani allo scopo di promuovere la gestione sostenibile delle foreste e l'uso responsabile dei prodotti derivati.
Il concorso, a partecipazione gratuita e aperto a classi o gruppi di studenti delle scuole secondarie di Italia, Spagna, Romania, Polonia e Malta, è promosso dalle ong italiane CISV, COSPE e GVC insieme alle associazioni ambientaliste Kopin di Malta, Acsur Las Segovias in Spagna, Polish Green Network in Polonia, Alma-Ro, Terra Mileniul III e Rhododendron in Romania.
I lavori potranno essere realizzati impiegando un mezzo a scelta tra comunicazione grafica, fotografia, video e web 2.0 (blog, sito, social network) o con un mix di più tipologie, e potranno riguardare uno dei seguenti temi:
foreste bene comune dell'umanità
diritti delle popolazioni indigene che vivono nelle foreste primarie
tutela della biodiversità
lotta alla deforestazione e al cambiamento climatico
lotta al taglio e commercio illegale di legname
consumo critico di prodotti forestali (carta, legno)
foreste e sviluppo sostenibile
Gli elaborati saranno giudicati da una giuria di esperti della comunicazione sociale. Le produzioni più originali e significative, una per ogni Paese partecipante, saranno premiate con 500 euro: che i promotori del concorso suggeriscono di impiegare per implementare attività o progetti utili ad aumentare la sostenibilità all'interno della scuola, come riforestazione, acquisto di prodotti certificati (carta, legno) ecc.
La scadenza per la consegna dei lavori è il 15 aprile 2013. La proclamazione dei vincitori avverrà entro il 30 maggio 2013, con comunicazione a tutte le scuole partecipanti e la pubblicazione sul sito: www.forestintheworld.org
Vedi il regolamento completo su: www.forestintheworld.org
Per informazioni: Roberto Varone 348/6130233, r.varone@cisvto.org