Il 37% finisce in discarica e il 23% è incenerito.

Italia mediocre: in discarica il 45%, 17% incenerito, 21% riciclato, 13% compostato.

Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, ha presentato oggi il rapporto sui rifiuti solidi urbani (Rsu) dal quale emerge che nel 2011 nell'Ue a 27 sono stati prodotti  503 kg di Rsu  a testa e che 486 kg di questi sono stati trattati con diversi metodi, il 37%è stato messo in discarica, il 23% incenerito, il 25% riciclato ed il 15% compostato. Nel 2001 finiva in discarica il 56% dei rifiuti urbani, il 17% veniva incenerito, il 17% riciclato ed il 10% compostato.

Un quadro che, nonostante sconti la diversa modalità di contabilizzazione dei trattamenti, mette in evidenza una diminuzione netta della pratica d'incenerimento.

Il rapporto sottolinea che «La quantità di rifiuti urbani prodotti varia fortemente secondo gli Stati membri». Nel 2011, la Danimarca (virtuosa per tanti aspetti ma meno per la produzione di RSU) aveva il record con 718 kg pro-capite, seguita dal Lussemburgo, Cipro ed Irlanda con volumi tra i 600 ed i 700 kg; seguono  Germania, Olanda, Malta, Austria,  Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Finlandia con volumi tra i 500 ed i 600 kg.

In Italia secondo i dati Eurostat, nel 2011 si sono prodotti 535 kg pro-capite di rifiuti solidi urbani, di cui 505 Kg risultano trattati : il 45% in discarica il 17% veniva incenerito, il 21% riciclato e il 13% compostato per un totale del 96%, del restante 4% non viene detto che destinazione abbia.

In Grecia, Portogallo, Belgio, Svezia, Lituania e Slovenia, il volume di rifiuti urbani prodotto procapite è tra i  400 e i 500 kg, mentre in Ungheria, Bulgaria, Romania, Lettonia Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia ed Estonia, praticamente quasi tutti i Paesi ex comunisti dell'est europeo entrati nell'Ue, i cittadini producono a testa meno di 400 kg di rifiuti, con l'Estonia a soli 298 Kg.

Il record del riciclaggio è della Germania (45%), mentre la verde Danimarca incenerisce di più (54%) e il compostaggio va forte in Austria (34%).

I metodi di trattamento differiscono fortemente da Paese a Paese però in qualche stato il riciclaggio dei rifiuti sembra quasi sconosciuto: nel 2011 la Romania metteva in discarica il 99% dei rifiuti, la Bulgaria il 94%, Malta il 92%, Lettonia e Lituania l'88% ciascuna.

Oltre alla Danimarca, le percentuali più elevate di rifiuti inceneriti spettano a: Svezia (51%), Belgio (42%), Lussemburgo e Olanda (38%), Germania (37%), Francia ed Austria (35%).

Dopo la Germania nella classifica del riciclaggio si piazzano: Irlanda (37%), Belgio (36%), Slovenia (34%), Svezia (33%), Olanda (32%) e Danimarca (31%).

Nella graduatoria dei Paesi che effettuano più compostaggio, dopo l'Austria si trovano: Olanda (28%), Belgio e Lussemburgo (20%), Spagna e Francia(18%).

Il riciclaggio e il compostaggio insieme rappresentano più del 50% dei rifiuti urbani trattati in Germania (63%), Austria (62%), Olanda (61%) e in Belgio (57%).

A leggere la classifica si ha una sola certezza, anzi due: il conferimento in discarica fa rima con la povertà, e l'arretratezza del sistema degli stati orientali o il menefreghismo per i temi ambientali come a Malta; l'Italia è in una posizione mediocremente insoddisfacente.

Mentre le polemiche molto italiane su incompatibilità tra riciclo, compostaggio e incenerimento non sembrano trasferibili nei Paesi più avanzati dove la chiusura del  chiudere ciclo dei rifiuti si regge sull'integrazione tra i diversi sistemi di trattamento, anche se con percentuali diverse.

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