26 febbraio 2013
Lo scenario politico che si sta delineando in queste ore indica incertezza e profonda ingovernabilità che non aiutano la situazione economica e politica del nostro Paese. Vogliamo comunque cogliere la presenza nel nuovo Parlamento di numerosi candidati provenienti dal mondo del terzo settore come un segnale, e una scommessa, positive.
Tra i candidati eletti ci sono circa una decina di esponenti di spicco dell'associazionismo, della cooperazione e del volontariato che potranno portare nel nuovo Parlamento il valore aggiunto della loro esperienza su temi sociali, ambientali, culturali. La loro nomina rappresenta un riconoscimento del ruolo che il terzo settore può giocare come motore di sviluppo, nel rinnovamento della classe dirigente e del modo di intendere l'amministrazione della cosa pubblica, ma anche come importante e auspicabile apertura alle tematiche sociali fino ad oggi escluse dall'agenda politica. Quello che ci auguriamo è che possano portare un contributo positivo, attraverso un ragionamento che riguardi tutte le politiche e come queste possano diventare politiche di inclusione, di sviluppo e di crescita per il Paese.
Tra le priorità che chiediamo al nuovo Parlamento, certamente la questione sociale, come indicato dalle quattro parole d'ordine contenute nel nostro Appello: coesione, sviluppo, equità e legislazione per il terzo settore. Ribadiamo infine l'importanza che ogni singola norma venga valutata secondo le stelle polari definite nel nostro Appello. Questa sarà per noi la sfida più importante.