La svolta ecologica è ormai in atto, secondo Mario Tozzi, primo ricercatore del CNR. E ciascuno potrà produrre da sè l'energia di cui ha bisogno.

Susanna Lavazza

Le sue conoscenze e la straordinaria capacità di divulgarle l'hanno portato molto spesso in tv, dove ha partecipato a diverse trasmissioni, da Gaia agli speciali di Rai International. Mario Tozzi, geologo, primo ricercatore del CNR (il più importante ente di ricerca in Europa, con sede a Roma) è anche autore di numerosi saggi, articoli, documentari e presidente del Parco dell'Arcipelago Toscano. I suoi campi di studio privilegiato sono l'impatto ambientale e le risorse energetiche. Lo abbiamo incontrato nell'ambito della manifestazione Carloforte Green Workshop, appuntamento internazionale dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energetico che si è svolto recentemente in Sardegna, nell'isola sulcitana di San Pietro, la prima nel Mediterraneo che entro il 2014 sarà alimentata soltanto con il vento e il sole.

È davvero possibile trarre energia solare dalle buste della spesa?

Sì, e anzi è una buona idea perché per me di evitare l'uso del silicio nei pannelli fotovoltaici, materiale che prima o poi arriverà a mancare e ha un certo grado di tossicità nello smaltimento. I pannelli in uso attualmente, poi hanno anche un altro limite: non sono modulabili e bisogna assemblarne diversi per ottenerne uno grande. Invece con l'uso di quelli a plastiche riciclate (tra cui anche buste della spesa, appunto) e delle nanotecnologie si possono produrre film e addirittura spray solari: li spruzzi sull'edificio e quello produce energia. Questo è il fronte delle rinnovabili innovative, in fase sperimentale, ma già realizzabile.

Quali nuove tecnologie sono già in produzione industriale?

Le celle combustibili a idrogeno, che servono a immagazzinare energia. Il problema è che l'idrogeno, ricavato dalla scissione della molecola dell'acqua, viene ancora prodotto grazie a combustibili fossili invece che da fonti rinnovabili. Le auto a idrogeno esistono già solo che hanno serbatoi troppo piccoli per le esigenze degli automobilisti: permettono di percorrere al massimo 300 km e non il doppio, come quelle a benzina. La pericolosità dell'idrogeno è relativa: se ci fosse stato un incidente tra due aerei come quello alle Canarie di alcuni anni fa, nel quale morirono 600 persone, non ci sarebbe stato nessun incendio e molti meno morti in caso di alimentazione a idrogeno. Un'altra innovazione già realizzata sono le auto elettriche a batterie a ioni di litio che si possono ricaricare e consentono l'accumulo, come quelle del telefonino. Il litio però non è facile da reperire, si trova in abbondanza solo in Cile e si rischia di scatenare una guerra per questa risorsa.

Esiste un'alternativa valida ai combustibili fossili?

Senz'altro. Se parliamo di consumi domestici, coibentando e isolando l'appartamento e usando le rinnovabili si può andare a energia zero, senza bisogno di pagare la bolletta. Per quanto riguarda i trasporti siamo lontani perché anche se si dovessero usare auto a energia elettrica da qualche parte questa energia si deve produrre. C'è molto strada da fare anche per quanto riguarda i consumi industriali: dipendono dai combustibili fossili e per un po' sarà ancora così. Ma se uno riuscisse almeno a dimezzare i consumi domestici non avrebbe più bisogno di centrali.

Quanto ci vorrà per i consumi industriali?

Ci vorrà di più, forse una decina d'anni. È soprattutto una questione tecnologica e di investimenti. Già adesso gli impianti solari centralizzati producono energia e il solare termodinamico potrebbe avere uno sviluppo in termini di potenza impegnata significativa.

La nuova rete mondiale dell'energia sarà simile al web?

Un po' sì, se si useranno le rinnovabili avremo decentrato l'energia, non ci sarà più il modello della centrale che dà la corrente elettrica, ma ciascuno produrrà una quota per contro proprio e diventerà produttore autonomo. Come nel web sei autore, sceneggiatore, disegnatore, nel caso delle rinnovabili sarai protagonista della tua scelta energetica e più attento a risparmiare. Poi ovviamente dovrai immagazzinarla questa energia prodotta per conto tuo. Ecco che potrebbe cambiare il modo di muoversi in città, utilizzando autovetture che di notte accumulano energia attraverso l'idrogeno e poi te la restituiscono quando serve. Insomma potresti essere tu con la tua casa, il tuo mezzo di trasporto e il tuo stile di vita non più un consumatore di energia, come siamo noi, ma un produttore di energia per te stesso e forse per il resto della comunità.

Come ci immaginiamo il mondo per un bambino di oggi? Davvero si riuscirà ad alimentare i consumi soltanto con il sole e l'aria?

Per l'energia sarà una scelta obbligata. Penso sia possibile vivere con le rinnovabili. Ma bisogna ridimensionare i consumi. Noi consumiamo tanto e siamo troppi. La Terra non è fatta per ospitare così tante persone. Prima o poi, da sola, la popolazione si ridimensiona, ma nel frattempo? Il discorso demografico non si affronta più. È falsato dall'idea che la popolazione non cresca, ma gli italiani aumentano: siamo ormai 70 milioni, l'Italia sarebbe a crescita demografica zero se le persone facessero meno di un figlio a testa. Basta leggere il saggio di Thomas Friedman Caldo, piatto e affollato (ed. Mondadori 2009) per capire meglio a cosa stiamo andando incontro: parla del nostro Pianeta e delle alterazioni degli equilibri ormai in atto, anche riguardo al sovrapopolamento. Gli uomini si adattano all'ambiente e sopravvivono più di altri animali, quindi la popolazione aumenta.

Il futuro sarà green o no?

La riconversione ecologica è già in atto e i nostri figli staranno meglio di noi dal punto di vista energetico. Abbiamo respirato le peggiori schifezze e per molti anni ci hanno avvelenato. Ora con le rinnovabili andrà sempre meglio. Però il problema saranno  i trasporti perché gli italiani hanno troppe autovetture. E nel campo degli automezzi le previsioni più ottimistiche si sono rivelate sbagliate. Non c'è stato un vero ricambio tecnologico. Se si fa riferimento ai racconti di fantascienza, da Jules Verne in poi, oggi l'uomo dovrebbe muoversi sulle astronavi, su auto che volano. Invece no, siamo ancora a terra. Non è un problema di lobby del trasporto su gomma: noi vogliamo un mezzo individuale.

Quale sarà il principale problema ambientale che dovremo affrontare nei prossimi anni?

Il consumo di suolo. Gli uomini sono troppi e occupano troppo spazio, come dicevo prima. Rubiamo continuamente territorio alla natura per costruire case, strade, fabbriche. Non è un problema soltanto ecologico ma culturale. Come si campa in un Pianeta piccolo con tanta gente e poche risorse? Gli indicatori demografici sono in diminuzione ma per adesso la popolazione mondiale è in crescita. In un mondo spaccato dove i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre di più e sempre più poveri tutte le nuove tecnologie sono dedicate ai primi. Non solo: esistono perché qualcuno muore di fame. Noi possiamo avere due auto a famiglia perché i cinesi vanno in bicicletta. Se andassero in macchina consumerebbero 72 milioni di  barili di petrolio al giorno. Possiamo permetterci questi consumi perché altri vivono in povertà.

E allora cosa dovremmo fare?

Se l'uomo seguisse la legge naturale, il sistema non sarebbe così scompensato. Non tutti si possono arricchire e le ricchezze che ci sono anche in termini di acqua e suolo vanno ridistribuite. Non è più vera quell'utopia per cui chi diventa ricco può trasmettere benessere agli altri. Oggi chi sostiene questa teoria è in malafede. Le energie rinnovabili, invece, sono democratiche perché disponibili a chiunque, a meno che qualcuno si appropri delle tecnologie e le rivenda a prezzo non equo. Ma è tutto il resto che mancherà perché siamo al limite delle risorse, non solo di quelle energetiche. E dobbiamo agire in fretta.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni