Agricoltura
Inquinamento diffuso in alcune aree e altrove sotto-utilizzo della terra, con effetti di riduzione della produzione alimentare: due facce della stessa medaglia collegata all'uso dei concimi. La denuncia è dell'Onu?
L'allarme è messo nero su bianco in un rapporto delle Nazioni Unite (Our Nutrient World) secondo cui il mondo starebbe affrontando una crisi collegata all'impiego di concimi e fertilizzanti, con un disequilibrio tra eccessi e carenze nelle diverse aree geografiche coltivate. L'applicazione massiva di azoto, fosforo e altre sostanze nutritive necessarie per la crescita delle piante, da un lato avrebbe infatti avuto enormi vantaggi per l'alimentazione mondiale e la produzione di energia, dall'altro starebbe causando l'inquinamento delle reti idriche e dell'atmosfera, a danno della salute umana e degli ecosistemi naturali, con una proliferazione inusitata di alghe tossiche, moria di pesci ed effetti tali da contribuire al cambiamento climatico.
Secondo quanto pubblicato su The Indipendent, che riprende ampi stralci dello studio, «Mentre il recente dibattito scientifico e sociale sull'ambiente si è concentrato in particolare sulle emissioni di CO2 in relazione ai cambiamenti climatici, si vede che questo è solo un aspetto di un insieme molto più ampio e complesso di cambiamenti che si verificano ai cicli biogeochimici del mondo. In particolare, diventa sempre più chiaro che l'alterazione dell'azoto e dei cicli del fosforo nel mondo rappresenta una grande sfida emergente che ha ricevuto finora troppo poca attenzione».
Se in alcune parti del Pianeta l'accesso insufficiente ai fertilizzanti resta il problema principale che ostacola ancora la produzione alimentare e contribuisce al degrado del suolo, oggi si fa poco ricorso a colture capaci di fertilizzare secondo un processo naturale, con piante che fissino l'azoto in atmosfera come trifoglio e legumi, o mediante l'applicazione di concime animale: in Africa, America Latina e parti dell'Asia ci sono ancora vaste regioni in cui la terra resta senza un accesso sufficiente alle sostanze nutrienti. Altrove, si ricavano milioni di tonnellate di fertilizzante a partire dai depositi di fosfato roccioso o si producono fertilizzanti azotati dal processo Haber-Bosch, sviluppato agli inizi del XX secolo 20. Ciò che servirebbe, secondo Our Nutrient World, è una gestione globale dell'uso dei fertilizzanti.
Corrado Fontana @ fontana@valori.it