Le criticità rilevate da alcune Associazioni componenti della Consulta Regionale per la Disabilità della Regione Marche in una lettera del Presidente.
In relazione ai tagli alla spesa pubblica previsti nel 2013, che per la Regione Marche saranno di 180 milioni di euro per il comparto della Sanità, in qualità di Presidente della Consulta Regionale per la Disabilità, voglio segnalare le criticità rilevate dalle Associazioni componenti, in particolare per la paventata realizzazione della centrale unica per gli acquisti che sembra punterà molto alla razionalizzazione della spesa a scapito della qualità, senza considerare il parametro costi-benefici.
L'interrogativo posto dalle Associazioni è se l'abbassamento della qualità dei presidi non comporti poi un maggior costo sociale dovuto proprio all'effetto negativo sull'efficacia nella cura.
Le segnalazioni sono tutte riferite a problematiche sanitarie, relative al decadimento degli standard qualitativi del materiale utilizzato all'interno delle strutture ospedaliere e territoriali.
L'Associazione Paraplegici delle Marche segnala che i dipartimenti farmaceutici delle zone territoriali al rinnovo delle prescrizioni dei presidi, non erogano il quantitativo degli stessi prescritto dalla legge, giustificandosi con il taglio dei fondi imposto dal governo regionale, mettendo cosi a repentaglio la loro vita, visto che senza gli stessi presidi non possono espletare delle funzioni vitali. Questa situazione riguarda anche il settore della protesica e in particolare alcune medicine legali, che appellandosi a delle leggi inesistenti non erogano alcuni ausili come ad esempio, le carrozzine, indispensabili per le persone con lesione al midollo spinale.
L'Unione Italiana Ciechi evidenzia l' erogazione degli ausili per non vedenti senza alcuna possibilità per gli utenti di scegliere fra quelli più adatti alle proprie esigenze e senza che vi sia la possibilità di ricevere un supporto adeguato per l'apprendimento, l'installazione e l'assistenza in loco.
L'Ente Nazionale Sordi denuncia come l'approccio esclusivamente economicistico esponga la protesica alla individuazione di ausili semplicemente perché meno costosi, a scapito di prodotti tecnologicamente all'avanguardia (protesi acustiche analogiche in luogo delle protesi digitali); allo stesso tempo tale approccio precluda ai sordi servizi adeguati e appropriati negli stessi ambienti sanitari, stante l'impossibilità di investire in figure umane (interpreti di Lingua dei Segni) e interventi tecnologico-strutturali (supporti multimediali, sistemi di amplificazione) per l'abbattimento delle barriere di comunicazione. Già in altre occasioni ENS e ANIOS (Associazione nazionale Interpreti) delle Marche hanno evidenziato i disagi derivanti dalla interruzione dei servizi di interpretariato e proposto una gestione a livello di Ambiti Territoriali pur in un'ottica di razionalizzazione.
All'interno dei reparti di diagnostica si segnala la mancanza di sollevatori necessari per il posizionamento sulle apparecchiature dei pazienti non deambulanti, con la conseguenza dell'aumento dei rischi collegati all'insorgere di piaghe da decubito, nonché di lettini ad altezza regolabile per facilitare lo spostamento del disabile motorio in sedia a rotelle che necessita di visite specialistiche (lettini ginecologici, ecc.).
Le Assistenze Domiciliari Integrate ADI non vengono rifornite dei presidi farmaceutici necessari alla cura delle piaghe da decubito, negando di fatto il progetto di potenziamento delle cure domiciliari previsto dal nuovo piano sanitario.
In virtù di queste problematiche ritengo necessaria la convocazione imminente della Consulta, al fine di comprendere l'impatto di questa manovra sulle persone con disabilità e definire con l'Assessore Mezzolani Almerino la soluzione alle problematiche segnalate.
Il Presidente
Zazzetti Roberto