È stata presentata la scorsa settimana a Bruxelles la direttiva europea per una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) per gli 11 Paesi membri che hanno aderito al meccanismo della cooperazione rafforzata (Germania, Francia, Austria, Belgio, Portogallo, Slovenia, Grecia, Slovacchia, Estonia, Spagna e Italia).
La Commissione Europea sottolinea che la misura mira a mettere a punto un'imposta comune riservata alle transazioni finanziarie il cui obiettivo principale è far partecipare in modo giusto il mondo della finanza ai costi della crisi ed evitare la frammentazione dei mercati interni nelle transazioni finanziarie.
La campagna ZeroZeroCinque accoglie con favore la proposta della Commissione Europea, sottolineando che la stessa presenta alcuni elementi importanti per una corretta applicazione della TTF, tra cui l'inclusione del "principio di emissione" dei titoli oggetti di tassazione che aggiunto al "principio di residenza" di chi effettua la transazione, evita il rischio di fuga di capitali e l'inefficacia di un'applicazione della norma applicata ad un ristretto numero di Stati.
Inoltre la proposta europea prevede poche esenzioni ed include, a differenza di quanto stabilito in Italia, l'applicazione della TTF anche ai fondi pensione, la cui applicazione della tassa ne permette una stabilizzazione nel lungo periodo tutelandoli da attività speculative a breve termine.
"Gran parte del mondo bancario e finanziario ha perso di vista il proprio scopo sociale, trasformandosi da un mezzo al servizio dell'economia e dell'insieme della società in un fine in sé stesso per fare soldi dai soldi. La finanza deve essere parte della soluzione, non del problema" afferma Andrea Baranes, portavoce della campagna ZeroZeroCinque - "La direttiva presentata questa mattina rappresenta un altro passo in avanti verso una regolamentazione della finanza a livello europeo. La stessa direttiva risulta migliore della proposta di TTF italiana, istituita nella Legge di Stabilità del gennaio 2012. Occorre prestare però la massima attenzione per evitare che le lobby finanziarie possano fare pressioni verso modifiche peggiorative e vigilare sull'Italia affinchè si adegui in tempi brevi alla direttiva europea" conclude Baranes.