Dimostratelo! Questa è la sfida lanciata da Greenpeace a 15 marchi prestigiosi della moda italiana e francese. E i consumatori sono invitati in questi giorni a fare pressione sui meno virtuosi firmando una petizione.
Francesca Tozzi
Alta moda e marchi di lusso non tramontano mai nel cuore degli italiani nonostante la crisi. Quelli che si stanno dimostrando ecosostenibili e lungimiranti stanno acquistando punti agli occhi del mercato e dei consumatori.
Per questo Greenpeace ha sfidato 15 marchi prestigiosi della moda italiana e francese a dimostrare cosa stanno facendo per il rispetto dell'ecosistema nei loro processi produttivi. Per questa iniziativa, che si chiama "The Fashion Duel" è stata scelta come testimonial l'attrice Valeria Golino. Non tutti sanno che ogni giorno un altro pezzo di Amazzonia è distrutto dall'allevamento del bestiame necessario alla produzione della pelle utilizzata per scarpe, borse e cinture. In Indonesia, l'habitat delle ultime tigri di Sumatra è minacciato dalla produzione a basso costo di imballaggi di carta mentre in Cina, Messico e in altre regioni del pianeta i prodotti chimici pericolosi utilizzati dall'industria tessile inquinano le falde acquifere.
Greenpeace ha chiesto a questi marchi di spiegare quali misure stanno prendendo per garantire che i loro prodotti non abbiano nulla a che fare con la distruzione delle foreste e con sostanze chimiche pericolose, sottoponendo loro un questionario di venticinque domande su tre temi ambientali: politiche per gli acquisti della pelle, della carta per il packaging e produzione tessile.
Il risultato è una classifica a semaforo (verde per chi è molto ecosostenibile, giallo per i marchi che possono fare di più, rosso e nero per quelli che non si stanno impegnando) in cui le aziende sono state valutate in base alla trasparenza delle filiere produttive, le politiche ambientali in atto e la disponibilità a un impegno serio per dire no alla deforestazione e all'inquinamento.
In testa Valentino Fashion Group, l'unico brand a impegnarsi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi Deforestazione Zero e Scarichi Zero nelle propria produzione. Altri marchi, come Salvatore Ferragamo e Louis Vuitton hanno solo presentato un impegno parziale mentre Dolce&Gabbana, Chanel, Hermès, Prada, Alberta Ferretti e Trussardi non hanno risposto al questionario. Proprio per stimolare gli ultimi in classifica verso una moda più pulita Greenpeace chiede ai consumatori di sfidare le case d'alta moda firmando la petizione sul sito www.thefashionduel.com. Con questo strumento nelle prossime settimane l'ong farà pressione sui brand meno virtuosi per spingerli ad assumere impegni a tutela delle foreste e per l'eliminazione delle sostanze tossiche dalla filiera tessile.