Fin dai nostri primi passi abbiamo messo a disposizione le nostre risorse ma anche il nostro know-how tecnologico e manageriale per aiutare buone idee di innovazione sociale a trasformarsi in progetti concreti utili per la collettività, in grado di produrre occupazione e potenziare il Terzo Settore in tutte le sue sfaccettature. Ma come diventano realtà buone idee di innovazione sociale?
Diverse e molteplici sono le vie, ma sempre più spesso in Italia si parla di "incubatori di innovazione sociale" e abbiamo perciò devciso di andare a conoscerne uno da vicino per farvene comprendere ancora meglio l'importanza e il valore: abbiamo incontrato Christian Gretter, Coordinatore di FAB (Faber Academy Box), che qui di seguito ci spiega cos'è, come funziona un incubatore di innovazione sociale e molto altro ancora!
1. Cosa si intende per "incubatore di innovazione sociale" e come vengono gestiti internamente?
Non esiste una definizione unica per "incubatore di innovazione sociale". In linea di massima, l'obiettivo di questo tipo di realtà dovrebbe essere quello di promuovere la dimensione collettiva dell'idea imprenditoriale e l'impatto sociale come indicatore di successo, per proporre la prospettiva di un ulteriore sviluppo sostenibile e la crescita del benessere della comunità.
In FAB crediamo che "imprenditorialità collettiva", prospettiva d'equità e giustizia sociale, insieme ad "aggregare e valorizzare le risorse" debbano essere le parole d'ordine delle nostre iniziative.
I processi d'incubazione sono, di solito, basati sull'accelerazione (prima si produce e prima si vende) e sulla capacità di produrre valore in breve tempo. In questo modo è però facile perdere di vista l'orizzonte del benessere della comunità. Si tratta quindi di prendersi il giusto tempo per far crescere idee sostenibili in tutti i sensi.
2. Quando e con quali intenti nasce FAB?
FAB (Faber Academy Box) è il progetto con cui Coop. Sociale Itaca ha voluto festeggiare i suoi primi 20 anni di attività (1992-2012) e nasce per proporre un modello di mondo e di comunità sociale nuovo e coerente con la mutevolezza del contesto economico: cerchiamo progetti e idee che possano trasformarsi in impresa e creare una reale occupazione nel tempo, attraverso la generazione di prodotti o servizi capaci di dare risposte efficaci e sostenibili a bisogni critici emergenti che non sono soddisfatti dalla collettività. In grado, quindi, di promuovere e riattivare beni comuni e generare risorse aggiuntive, utilizzando anche le nuove tecnologie. Il tutto relazionato all'impatto rispetto alla comunità, tanto in termini dimensionali, quanto degli interlocutori coinvolti.
3. A chi vi rivolgete e cosa offrite attraverso le vostre attività?
Il senso primo di FAB è di intervenire operativamente sul tema urgente del lavoro e dello sviluppo, scommettendo sul sapere, sulle potenzialità e sulle idee di persone che hanno una situazione lavorativa instabile e che necessitano di una rete forte di relazioni e di collaborazioni per veder realizzata la propria intuizione e i propri talenti.
FAB offre supporto alla raffinazione dell'idea progettuale (tramite 100 giorni di Academy di formazione intensiva e supporto allo sviluppo dell'idea e delle competenze sociali del progettista), mette a disposizione tutta una serie di professionalità interne ed esterne alla Cooperativa e la sua ampia rete di contatti sul territorio, che comprende - fra gli altri - i soggetti istituzionali e gli Enti territoriali, fondazioni e istituti bancari, le realtà associative e cooperative presenti nella comunità, i poli tecnologici della nostra regione. I nostri partner non sono semplici finanziatori o donatori, ma soggetti interessati a leggere i progetti anche in termini di ricadute concrete per la comunità.
4. Ci racconta un caso di successo a firma FAB?
FAB ha chiuso in questi giorni la sua prima edizione di Academy e si prepara ad entrare nella fase di incubazione vera e propria. È quindi ancora presto per parlare di casi di successo, anche se ci aspettiamo molto da alcuni progetti che racconteremo a breve sul nostro sito.
Per ora, il grande successo da segnalare è senz'altro l'attivazione della comunità al cui interno si andranno a sviluppare i progetti selezionati. Il 17 gennaio scorso, abbiamo presentato i primi risultati agli stakeholder del territorio, per indagare interesse, reale fattibilità e sostenibilità dei progetti, e quindi aprire a possibili azioni di sostegno, accompagnamento e promozione. La risposta dei vari soggetti (dal Comune e dalla Provincia di Pordenone a Legacoop Fvg, Legacoopsociali Fvg, diverse realtà bancarie, Consorzio Universitario di Pordenone, Ente Fiera di Pordenone, Aziende Sanitarie, Friuli Innovazione, Fondazione Crup, Polo Tecnologico di Pordenone, solo per citarne alcuni) è stata ottima e questo ci fa ben sperare per il futuro.
Ora stiamo raccogliendo idde e proposte progettuali per il secondo ciclo di FAB, che partirà a marzo. C'è tempo fino al 15 febbraio per inviare la propria idea, per cui invitiamo chiunque ne abbia una a scriverci a info@i-fab.it o a compilare il modulo scaricabile dalla nostra Home Page! (www.i-fab.it)
Che dire? In bocca al lupo FAB e?teneteci aggiornati!