"Dall'avvento dell'euro ad oggi, l'indebitamento medio delle famiglie italiane è cresciuto di quasi il 140%. In termini assoluti ciascuna famiglia italiana è oggi mediamente esposta con il sistema bancario per quasi 20.000 euro.
L'introduzione della moneta unica ha sicuramente contribuito a far impennare i debiti, non tanto per aver spinto all'insù il costo della vita, ma per aver contribuito a far scendere i tassi di interesse praticati dalle banche nella prima parte del decennio scorso a livelli mai toccati nella storia recente del nostro Paese. Infatti, se tra il 1991 ed il 2001 i tassi medi applicati dagli istituti di credito al settore privato si attestavano all'11,2%, tra il 2002 ed il 2012 sono scesi al 5,5%. Questa opportunità ha spinto moltissime famiglie ad indebitarsi attraverso l' accensione di un mutuo per l'acquisto della prima o della seconda casa, almeno fino all'inizio della crisi".
E' questo il giudizio del segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, sull'andamento dell'esposizione bancaria delle famiglie consumatrici italiane avvenuto in questi ultimi 10 anni. Se nel 2002 gli impieghi bancari per ciascuna famiglia italiana ammontavano mediamente a 8.312 euro, 10 anni dopo l'esposizione bancaria ha raggiunto la soglia dei 20.000 euro (precisamente 19.916 euro). In questo decennio la variazione percentuale è stata del +139,6%, mentre l'incremento in termini assoluti è stato pari a +11.604 euro. Dalla CGIA sottolineano che tra il 2002 ed il 2012 l'inflazione è aumentata del +25,4%.
Al 31 ottobre 2012, le famiglie più in "rosso" sono risultate essere quelle residenti nella provincia di Roma, con un debito bancario medio pari a 29.353 euro (+155,4% rispetto a 10 anni prima). Al secondo posto di questa particolare graduatoria troviamo i nuclei familiari ubicati in provincia di Milano, con 28.472 euro (+161,2% rispetto al 2002), mentre nell'ultimo gradino del podio si piazzano le famiglie di Lodi, con 28.351 euro (+174,6%). In coda alla classifica, invece, troviamo le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con 9.154 euro di debito, dell'Ogliastra, con 8.623 euro di esposizione e di Enna, con un "rosso", si fa per dire, di 8.586 euro.
"Al di là dei risultati emersi da questa analisi - conclude Bortolussi - la dimensione e l'andamento del debito privato è molto importante in economia. Per molti studiosi le oscillazioni dello spread risentono maggiormente della quantità e del trend del debito privato e di quello estero che non dall'andamento del debito pubblico."