Le componenti principali del progetto sostenuto da Esselunga sono due. La prima è incentrata sulla formazione del personale medico e paramedico delle strutture sanitarie locali, insegnando a individuare, classificare e curare le malattie dell'infanzia in base a un protocollo standard, con una particolare attenzione al momento del parto e quindi alla formazione delle levatrici.
La seconda componente è diretta a fornire i materiali base per l'assistenza al parto e l'assistenza diretta ai bambini nei giorni successivi alla nascita, con visite a domicilio e con il coinvolgimento diretto delle famiglie e delle comunità locali.
La creazione di apposite, piccole e semplici unità di assistenza ai neonati ammalati, la fornitura di apparecchiature mediche e la distribuzione di farmaci, sono parte integrante del progetto.
Nell'apprendere la notizia del notevole risultato ottenuto da Esselunga, Marzio Babille, responsabile per i programmi sanitari dell'UNICEF India, ha auspicato che si continuino a favorire iniziative ad ampio respiro come questa, perché, - ha spiegato - «occorre intensificare le attività volte alla sopravvivenza e allo sviluppo del neonato, garantire e migliorare la qualità dei servizi essenziali di salute materna, e infine realizzare un corretto approccio e gestione dell'emergenza».
«La mortalità neonatale» ha aggiunto Babille «rimane altissima durante la prima settimana di vita, soprattutto nei primi due giorni, per cause legate nel 34% dei casi alla gravidanza, nel 29% a complicazioni legate al parto, e per il 32% dei casi per colpa di infezioni».
Sebbene l'India si presenti al mondo come una delle maggiori potenze economiche, la maggior parte della popolazione rurale del Paese vive di stenti.
Povertà e analfabetismo condannano milioni di bambini e adulti di diversi distretti indiani. A causa di cattive condizioni prenatali e di parto, malnutrizione e malattie facilmente prevenibili come infezioni delle vie respiratorie, diarrea, malaria e morbillo, ogni anno in India muoiono 2 milioni di bambini.
A questa drammatica situazione l'UNICEF, insieme al governo indiano, risponde con una strategia denominata "Gestione integrata delle malattie neonatali e dell'infanzia" (GIMNI), che prevede l'applicazione di un pacchetto di interventi concordato con l'Organizzazione mondiale della sanità - la cui applicazione nel mondo sta dando ottimi risultati - integrato con varie attività di assistenza neonatale e al parto.