"Ci troviamo di fronte a un problema complesso: per la prima volta nella storia della nostra società i figli hanno molta più competenza e conoscenza dei padri, che quindi hanno scarse possibilità di esercitare una funzione di guida e di controllo. Non vogliamo demonizzare queste nuove tecnologie che offrono anche opportunità di divertimento - ha affermato Longo - ma denunciamo l'uso spregiudicato di contenuti pericolosi per i minori, già esposti a forti condizionamenti della televisione che mostra quotidianamente, anche nelle fasce protette, immagini di violenza". "Chiediamo regole, che non siano solo codici di autoregolamentazione, perché non basta la codifica europea PEGI (Pan European Game Information). Ci vuole un controllo sulla vendita dei videogiochi non adattati a minori, sanzionando chi eventualmente li vendesse ai ragazzi; e impedire che vengano offerti nella sale-giochi, attualmente accessibili a tutti. Oppure bisogna vietare l'ingresso in queste sale ai minori". Il Movimento Difesa del Cittadino propone anche, come dimostrazione di responsabilità sociale di impresa, che le aziende produttrici destinino 10 centesimi di ogni videogioco venduto per campagne di informazione sull'uso corretto dei videogames. Laura Simionato Ufficio Stampa Movimento Difesa del Cittadino Sede Nazionale: Via Piemonte, 39/a 00187 Roma Tel: 06.4881891 - int.209 Fax: 06.4820227 Email: ufficiostampa@mdc.it

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