Undici paesi, fra cui l'Italia ma anche la Francia e la Germania, hanno avuto ieri il via libera dai ministri dell'economia riuniti nell'Ecofin per istituire una tassa sulle transazioni finanziarie, meglio nota come Tobin Tax, dal nome dell'economista che la aveva inizialmente proposta quarant'anni fa, lo statunitense James Tobin.

La tassa, secondo l'Istituto Tedesco per la Ricerca Economica, genererà risorse per 37 miliardi di euro all'anno, per i Paesi in cui entrerà in vigore.

I governi Ue e dell'Eurozona avevano ripetutamente fallito, nel 2012, nell'approvare la tassa per i ventisette stati membri o per i diciassette paesi che usano l'euro. Così, gli undici paesi che ora adotteranno la Tobin Tax, lo hanno dovuto fare utilizzando un meccanismo noto come cooperazione rafforzata, per cui un gruppo selezionato di Stati membri vanno avanti su una proposta che non trova consenso unanime nel resto dell'Ue.

Algirdas Semeta, commissario alla tassazione, ha parlato di "una pietra miliare nella politica fiscale UE, sebbene non si sia raggiunta l'unanimità, perché l'adozione della Tobin Tax spiana la strada per ulteriori misure che regolamentino i mercati finanziari. Quelli che vorranno fare di più, da ora in poi lo potranno", ha spiegato.

La Commissione Europea proporrà, nei prossimi mesi, una direttiva per provare nuovamente a far sì che una simile misura fiscale sia adottata in tutta l'Ue.

Quando la Tobin Tax entrerà in vigore, gli scambi di azioni e obbligazioni dovrebbero essere soggetti a una tassazione dello 0,1%, mentre i derivati dello 0,01%. Oltre a Italia, Francia e Germania, la nuova tassa sarà adottata da Spagna, Portogallo, Belgio, Austria, Grecia, Estonia, Slovenia e Slovacchia. Fra i Paesi che, con argomentazioni diverse e con gradi diversi di opposizione, si sono rifiutati di adottare la tassa sulle transazioni finanziarie ci sono il Regno Unito, la Svezia, il Lussemburgo, Cipro e la Repubblica Ceca.

Non si sa ancora come esattamente verranno utilizzate le risorse generate dalla Tobin Tax, ma un'idea è che vengano usate per un fondo salva banche nella zona euro. Tuttavia, l'organizzazione non governativa One, fondata da Bono Vox degli U2 e da Bob Geldof, suggerisce ad esempio di impiegarle per aiuti allo sviluppo.

Fonte: Redattore Sociale

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