Diritti umani

Rifugiati, tortura, carceri? Amnesty interrroga i candidati premier su questioni essenziali. Che riguardano anche l'immigrazione.

«Il benessere di un paese si misura anche dal rispetto dei diritti umani. Oggi, alla luce dei fatti, in Italia questo rispetto non è assicurato: su questo fronte, essere donne, migranti, rom, gay o anche solo partecipare a una manifestazione rappresenta una condizione di rischio. In tempo di crisi, con l'aumento delle tensioni sociali da una parte e, dall'altra, l'accento della politica sulle sole questioni finanziarie, questa situazione potrebbe aggravarsi». Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia, ha introdotto con queste parole la presentazione dell'agenda di Amnesty, un programma di riforme basato su 10 richieste prioritarie. «Chiediamo a chi si propone alla guida del paese di esprimersi chiaramente su ogni punto, prendendo una posizione netta a riguardo, davanti all'elettorato», ha spiegato la direttrice generale Carlotta Sami.

Le richieste dell'Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia sono:

1. garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura;

2. fermare il femminicidio e la violenza contro le donne;

3. proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell'immigrazione;

4. assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri;

5. combattere l'omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate);

6. fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom;

7. creare un'istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani;

8. imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani;

9. lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati;

10. garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l'adozione di un trattato internazionale.

L'Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia è stata inviata, con una richiesta d'incontro, ai leader delle coalizioni e delle forze politiche ed è disponibile sul sito www.ricordatichedevirispondere.it, assieme a un appello che consentirà di aderire alle 10 richieste di Amnesty International.

Nel corso delle prossime settimane, il sito www.ricordatichedevirispondere.it darà conto delle risposte, o delle mancate risposte, dei leader e di tutti i candidati.

La campagna Ricordati che devi rispondere. L'Italia e i diritti umani proseguirà anche dopo l'inizio della legislatura, chiedendo al nuovo governo e al nuovo parlamento di agire per realizzare gli obiettivi contenuti nelle 10 richieste.

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