Funzionari del programma nazionale di controllo sull'Aids hanno confermato ieri 61 casi di contagio da Hiv in Afghanistan, mentre la cifra dei casi sospetti oscilla fra i 1.500 e i 2.000. Dei casi confermati 43 sono uomini e 18 donne, mentre tre persone (tra cui due bambini) sono morte a causa di infezioni collegate al virus. Secondo Saifur Rehman, dirigente del programma nazionale di controllo, "L'Afghanistan è vulnerabile al virus dell'Hiv e i fattori di rischio includono l'aumento del numero di persone che fanno uso di droga, delle migrazioni e degli sfollati, la mancanza di consapevolezza sul problema, la difficoltà di accedere a trattamenti adeguati e la mancanza di un sistema di monitoraggio clinico su scala nazionale". Un altro fattore di rischio è senza dubbio rappresentato dall'aumento della prostituzione, in particolare nella capitale Kabul, dove dal 2001 a oggi sono fioriti - dietro al paravento dei ristoranti cinesi - un gran numero di bordelli dove lavorano ragazze asiatiche, attirate in Afghanistan con la promessa di facili guadagni.