Sicilia

Nonostante il vento glaciale, il sit-in davanti alla redazione de La Repubblica ha visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti delle organizzazioni che compongono lo stesso Coordinamento Anti-tratta, di diversi simpatizzanti, come la comunità di San Saverio e rappresentanti delle chiese evangeliche, e rappresentanti dell'Associazione Pellegrino della terra assieme a membri della comunità nigeriana palermitana. La campagna è stata lanciata per chiedere una corretta sul fenomeno sociale.

Alcune giornaliste, tra cui Flore Murard-Yovanovitch, collaboratrice de L'Unità, e Serena Termini di Redattore Sociale, oltre che diffondere la notizia e le motivazioni del sit-in attraverso le testate con le quali collaborano, hanno aderito ufficialmente all'iniziativa raccogliendo l'appello lanciato dal Coordinamento: "La lotta contro lo sfruttamento, la violenza, la tratta e la schiavitù non va demandata solo alle associazioni di settore e alle Forze dell'Ordine, ma si realizza anche attraverso un linguaggio giornalistico non offensivo e lesivo della dignità umana e rispettoso della dignità della donna, chiunque essa sia".

Al tema del linguaggio mediatico e del maggiore rispetto nel trattare il tema delicato delle vittime della tratta, si è aggiunta la solidarietà nei confronti del pastore Vivian Wiwoloku, presidente dell'Associazione Pellegrino della terra, più volte minacciato per la sua attività contro la tratta.

"Durante la manifestazione - è scritto in una nota - una delegazione del Coordinamento è stata ricevuta dal capo redattore de La Repubblica, Sebastiano Messina, al quale è stata consegnata la lettera resa pubblica poco prima del sit in e le osservazioni e richieste contenute nella "Carta di Palermo", una carta d'intenti prodotta dal Coordinamento e con la quale si chiede un impegno preciso, che: i media s'impegnino a fare una campagna anti-tratta che denunci i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di schiavitù e sfruttamento utilizzando un linguaggio adeguato che ne descrivi la reale condizione; che nei palinsesti si prevedano programmi in cui mostrare le identità culturali dei vari popoli presenti nella nostra città, in modo particolare di quelle culture che rischiano di essere contaminate da falsi e negativi stereotipi; infine, che nella società civile si apra un dialogo proficuo con l?obiettivo di costruire un percorso di democrazia partecipativa in cui gli stessi soggetti interessati, in primis le persone provenienti da altri paesi, possano esprimere le loro opinioni e anche le loro critiche".

Dopo avere ascoltato tali richieste, il capo redattore Messina si è impegnato a dedicare maggiore cura e attenzione alla formulazione dei titoli degli articoli che riguardano la tratta e a collaborare con il Coordinamento nelle sue iniziative di lotta.

Il Coordinamento anti-tratta Favour e Loveth replicherà l'iniziativa del sit-in giovedì 24 gennaio alle 17.00 davanti alla redazione de Il Giornale di Sicilia in Via Lincoln 21 (di fronte Villa Giulia e Orto Botanico). L'iniziativa è aggiornata attraverso il contatto facebook: Coordinamento anti-tratta Favour e Loveth.

Redazione

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