Nove fra le maggiori organizzazioni impegnate nella cooperazione Internazionale allo sviluppo hanno scritto dieci proposte al mondo della politica e alle istituzioni, in vista delle prossime consultazioni elettorali del 24 e 25 febbraio.

ROMA - L'impegno per la Cooperazione Internazionale allo sviluppo può essere un elemento distintivo dell'identità degli schieramenti politici e come tale può contribuire a orientare la scelta degli elettori. Le organizzazioni promotrici dell'appello, che contano diversi milioni di cittadini, che le sostengono e ne condividono i valori, chiedono alle forze politiche di dichiarare la propria posizione e di prendere impegni precisi su dieci punti fondamentali per il futuro della Cooperazione Internazionale. In questi giorni l'appello sarà inviato a tutti i soci, sostenitori, volontari e contatti delle Organizzazioni promotrici, diffuso ai media e all'opinione pubblica e ai principali candidati alle elezioni politiche. Questi ultimi saranno invitati a rispondere all'Appello e a presentare e dibattere le loro posizioni in un evento pubblico nelle settimane precedenti le elezioni.
 
Alla società civile, alle istituzioni, alla politica. Nel mondo attuale diritti, responsabilità, interessi, assumono dimensioni globali, facendo sparire la distinzione tra istanze nazionali e processi internazionali. Per questo crediamo che qualsiasi partito o coalizione sia chiamata a governare l'Italia nella prossima legislatura debba attuare una migliore e più coerente politica globale di sviluppo. In quanto organizzazioni della società civile impegnate nella lotta all'ingiustizia, nella promozione di un mondo più equo e sostenibile, nell'affermazione della pace e della coesione sociale, nei partenariati condivisi, chiediamo che la Cooperazione Internazionale allo sviluppo diventi la componente qualificante delle relazioni internazionali dell'Italia, più che l'impiego delle nostre forze militari all'estero.

Il centro della strategia italiana nel mondo. Le politiche per la solidarietà, l'equità, la sostenibilità e la pace devono divenire elementi centrali della strategia internazionale dell'Italia, con chiare priorità geografiche e tematiche, promuovendo la partecipazione di tutti gli attori, pubblici e privati, legando strettamente le politiche e le pratiche nazionali a quelle dei territori: perché questo sistema di relazioni e di soggetti impegnati nella solidarietà e cooperazione internazionale è la forza reale del nostro Paese. L'Italia può e deve compiere una trasformazione culturale aprendosi alle sfide globali, dotandosi di una Cooperazione Internazionale allo sviluppo più attuale ed efficiente, che assicuri la coerenza, il coordinamento e l'efficacia delle politiche.

Ciò che chiediamo.

1 - Un alto referente politico. Nella composizione del prossimo Governo sia presente un alto referente politico alla guida della Cooperazione Internazionale allo sviluppo con una delega piena e ampia sui temi della Cooperazione.

2 - La riforma della legge 49. Nel primo anno della prossima Legislatura il Parlamento riprenda e porti a termine la riforma legislativa della Cooperazione italiana, accogliendo le proposte scaturite dal Forum di Milano dell'ottobre 2012 e favorendo la più ampia convergenza delle istanze di tutti gli attori, pubblici e privati, della Cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro Paese.

3 - Valorizzare la società civile.  Il futuro Governo favorisca il coordinamento nazionale delle iniziative di Cooperazione Internazionale allo sviluppo, sostenendo e valorizzando in particolare il contributo della società civile impegnata nella solidarietà internazionale e la cooperazione e i partenariati territoriali.

4 - Più risorse. Dal 2014 il Governo si impegni a destinare una quota crescente di risorse alle politiche di
cooperazione Internazionale allo sviluppo e a varare un piano di riallineamento progressivo e credibile degli aiuti italiani con gli obiettivi concordati in sede internazionale;

5 - Il ruolo dell'Italia in Europa. Il futuro Governo garantisca una maggiore e più attiva partecipazione dell'Italia nella definizione delle politiche e nell'attuazione della Cooperazione europea e delle organizzazioni internazionali.

6 - Meno armi più aiuti. Il futuro Governo e le forze parlamentari si impegnino ad attuare pienamente una politica estera di distensione e promozione della pace, riducendo produzione, vendita e impiego degli armamenti, reinvestendo le risorse liberate nel budget nazionale in politiche coerenti di coesione sociale, aiuto .

7 - Più fondi alle missioni di pace.  Il futuro Governo e le forze parlamentari si impegnino, a partire dal 2013, a dedicare una quota considerevole dei fondi del Decreto per le Missioni Internazionali di Pace ai progetti proposti dalle ONG per le aree di riferimento, per l'aiuto umanitario, il rafforzamento dei processi democratici e il sostegno ai percorsi di pacificazione in favore delle popolazioni colpite da guerre civili e conflitti regionali.

8 - La tassa sulle transazioni finanziarie. Il Parlamento e il Governo rafforzino la Tassa sulle Transazioni Finanziarie includendo nella base imponibile tutti gli strumenti derivati ed applicandola ad ogni alla singola operazione e non al saldo netto di fine giornata come previsto nell'attuale normativa. Il gettito sia destinato alle politiche sociali nazionali, alla Cooperazione e al contrasto ai cambiamenti climatici.

9 - Rimuovere le barriere fiscali. Il Governo rimuova le barriere fiscali, normative e burocratiche che ostacolano l'impegno della società civile nella realizzazione dei programmi di Cooperazione Internazionale allo
sviluppo: stabilizzi ed elimini i massimali del 5x1000 e ne garantisca la rapida erogazione, innalzi il tetto delle donazioni deducibili, esenti dall'IRAP e riduca le tariffe postali per le Onlus, garantisca la quota per la "lotta alla fame nel mondo" dell'8x1000.

10 - Gli impegni sulla trasparenza. Il Governo rispetti gli impegni sulla trasparenza presi dall'Italia al Forum sull'Efficacia degli Aiuti di Busan, implementando lo standard comune per la pubblicazione elettronica periodica e
completa delle risorse utilizzate per la cooperazione internazionale allo sviluppo e dei risultati ottenuti.

I promotori dell'appello:

- Arcs
- Associazione ONG Italiane
- CINI ? Coordinamento Italiano Network Internazionali (Actionaid, Amref, Save the Children,
Smile Train, Terre des hommes, Vis)
- Comunità Papa Giovanni XXIII°
- Consorzio delle ONG Piemontesi
- IPSIA
- Cooperazione in Rete (Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Medici con l'Africa Cuamm, GVC,
ICU, Intersos, Lvia)
- Mani Tese
- Oxfam Italia

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