Emergenza umanitaria

Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi: "Ci prepariamo a un profondo lavoro di sostegno umanitario alle popolazioni e di composizione politica di un quadro intricatissimo. Non abbiamo alternative".

L'Italia si prepara ad appoggiare ''un'operazione delle Nazioni Unite in cui pero' vediamo una preponderante necessita' di stabilizzazione, di aiuto umanitario per i profughi, di sostegno alla nascita di una governance politica e civile della regione''.

Lo afferma in una intervista a Repubblica il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi sottolineando che ''ci prepariamo a un profondo lavoro di sostegno umanitario alle popolazioni e di composizione politica di un quadro intricatissimo. Non abbiamo alternative''.

 Per Riccardi ''era stata una svista incredibile, un errore strategico da parte dell'Italia abbandonare il Sahel, chiudere gli uffiici della Cooperazione in questo che chiaramente stava diventando il nuovo Afghanistan alle porte di casa''. E il Mali ''e' una miccia accesa per le fragili democrazie dell'area'', dal Niger al Burkina Faso (con cui l'Italia ha ripreso la cooperazione con ''pochi soldi'' ma ''un impegno economico deciso con visione dal presidente Monti''). Per il ministro quella francese non e' pero', come accusano alcuni ''una guerra coloniale'' perche' ''e' l'Africa per prima che chiede aiuto'' per ''fermare la minaccia di Al Qaeda''.

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