A pochi giorni dalla sua rielezione, dopo che l'uragano Sandy aveva devastato la costa nord-orientale degli Usa, Barack Obama aveva evidenziato con enfasi gli impatti pericolosi del cambiamento climatico e l'urgenza di agire: «Quello che ho intenzione di fare nelle prossime settimane e per diversi dei mesi successivi è (...) avere un'ampia conversazione con scienziati, ingegneri ed eletti locali per saperne di più su cosa possiamo fare progressi a breve temine nella riduzione del carbonio, e poi (...) una discussione, una conversazione in tutto il Paese su quel che realisticamente possiamo fare a lungo termine per fare in modo che questo non sia qualcosa che passeremo alle prossime generazioni».
Prendendo molto sul serio le parole di Obama, Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista americana, in questi giorni ha lanciato una nuova campagna chiedendo al presidente di fare della lotta alla distruzione climatica una priorità nel suo secondo mandato. La "Obama Climate and Clean Energy Legacy Campaign" impegnerà i 2 milioni e 100 mila iscritti e simpatizzanti di Sierra Club a premere sull'amministrazione Obama perché affronti «La crisi ambientale più grave della nostra epoca».
Il direttore esecutivo di Sierra Club, Michael Brune, ha spiegato che «Il secondo mandato del presidente Obama saranno 4 anni cardine nella lotta contro la distruzione del clima. Nel suo discorso della vittoria, il Presidente ha invitato ad una conversazione nazionale sul clima, ma abbiamo anche bisogno di un'azione rapida, decisiva, per evitare che ancora più eventi meteorologici eccezionali, superstorms ed incendi boschivi. Dato che dobbiamo prendere decisioni importanti su come dare energia alla nostra nazione e su che tipo di posto lasceremo ai nostri figli e nipoti, Sierra Club spingerà il presidente Obama a definire la sua eredità con soluzioni climatiche ardite e l'innovazione dell'energia pulita. La distruzione del clima è la questione più importante del nostro tempo per chiunque abbia a cuore l'aria pulita, l'acqua pulita e un futuro sicuro per le nostre famiglie».
Per sottolineare l'urgenza delle sue richieste, Sierra Club ha lanciato i "100 Days of Action on Climate" , una serie di iniziative locali e nazionali pensate per portare i cambiamenti climatici alla ribalta del dibattito nazionale e per sollecitare Obama a diventare davvero un leader nella lotta contro il global warming. Durante questo periodo di iniziative, che arriva fino all'Earth Day che verrà celebrato proprio da Obama, sostenitori ed attivisti di Sierra Club organizzeranno in tutti gli Usa eventi che vanno dall'inaugurazione di un "watch parties" in New Mexico, ad una manifestazione climatica nazionale al weekend del Presidents Day a Washington, a meeting in tutti gli Usa, mettendo in evidenza l'ampio sostegno da parte degli americani per la lotta contro la crisi climatica.
Sierra Club ha delineato 5 azioni chiave che l'amministrazione Obama deve intraprendere per ridurre le emissioni di CO2 e per assumere la leadership che gli Usa non hanno mai avuto nella lotta al global warming:
1. Ritenere le fuel corporations responsabili del loro inquinamento: Adottare e applicare protezioni dell'inquinamento da carbone, fuliggine, smog, zolfo, sostanze tossiche per l'acqua e ceneri di carbone, e stabilire standard di inquinamento delle acque e mettere fine alle miniere "mountaintop removal "; Eemanare normative e colmare le lacune riguardante la protezione di acqua, aria, clima e dal fracking e da altre forme di produzione di petrolio e di gas. Finalizzare i Tier 3 clean fuel standards, mettere a punto standard per le emissioni di delle raffinerie e stabilire forti standard per i veicoli medi e pesanti.
2. Rifiutare le proposte di importare combustibili sporchi e fermare la corsa all'esportazioni di combustibili fossili. Fermare la pipeline Kystone XL ed altre infrastrutture delle sabbie bituminose; Fermare l'espansione delle esportazioni di combustibili fossili, compresi gli impianti per l'esportazione di gas naturale liquefatto, nuovi terminali per l'esportazione del carbone e l'aumento delle esportazioni di petrolio; Incrementare il finanziamento internazionale Usa delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica e porre fine agli incentivi ai combustibili fossili.
3. Raddoppiare l'energia pulita. Aprire finanziamento innovativo e percorsi di investimento per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili; Facilitare l'"Environmentally responsible leasing" e la diffusione della produzione e delle tecnologi dell'energia pulita su terreni ed acque pubblici ed all'interno delle agenzie federali.
4. Proteggere le comunità dai futuri disastri climatici preparando una risposta forte e giusto. Approvare Piani nazionali di resilienza equi ed efficaci che aiutino a realizzare comunità, e infrastrutture ed ecosistemi forti e sostenibili; Mantenere la responsabilità di Environmental Protection Agency e Federal Emergency Management Agency per assicurare un'equa, appropriata ed efficace risposta federale ai disastri, incluso una un migliore equipaggiamento degli addetti statali e locali, per sviluppare e sostenere la resilienza climatica delle comunità.
5. Proteggere le terre, l'aria, l'acqua e la fauna selvatica americane dallo sviluppo di combustibili fossili. Fermare la corsa all'espansione della trivellazione petrolifera e del gas, alle miniere di carbone, allo sviluppo dei combustibili sporchi nelle nostre public lands e nella Outer Continental Shelf, riformare il coal leasing program del Dipartimento degli interni, e proteggere l' Arctic Refuge ed i parchi nazionali dallo sviluppo dei combustibili fossili; Assicurarsi che i territori e la fauna selvatica siano in grado di adattarsi alle distruzioni climatiche attraverso la protezione su vasta scala dei paesaggi che collegano gli habitat della fauna selvatica, garantendo che ogni national forest affronti gli effetti dei cambiamenti climatici e proteggendo i pozzi di carbonio delle foreste antiche come parte del loro management plan.
Brune conclude rivolgendo una domanda a tutta l'amministrazione democratica Usa: «Quando i nostri figli e nipoti guarderanno indietro alla crisi climatica, quale sarà l'eredità lasciata dal presidente Obama? Il popolo americano riconoscere l'effetto delle condizioni meteorologiche estreme sulle sue comunità e la sempre maggiore minaccia che la minaccia della distruzione climatica rappresenta per il futuro dei suoi figli. Il presidente Obama merita fiducia per il miglioramento dei vehicle efficiency standards, per la creazione di incentivi per l'energia pulita, e per l'approvazione di storiche salvaguardie per l'aria pulita. Come nazione, stiamo lentamente cominciando ad avere successo contro la distruzione del clima e dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che il presidente Obama e le agenzie federali che presiede si rimbocchino le maniche e aumentino il loro impegno. In questa battaglia, non possiamo permetterci di perdere un minuto. E' giunto il momento di stabilire, alla fine, la nostra American climate legacy».