Tradotto da E. Intra e S. Gliedman

Migliaia di persone da tutte e sei le province dello Yemen meridionale si sono ritrovate per partecipare alla festa della riconciliazione e del perdono, iniziato ad Aden il 13 gennaio. L'evento vuole ricordare la guerra civile che nel 1986 ha visto fronteggiarsi il Presidente Ali Nasser Mohammed e l'ex Presidente Abdulfatah Ismail in una lotta per la leadership del Partito socialista. Il conflitto, scoppiato proprio il 13 gennaio 1986 ,è poi degenerato in una guerra regionale durata un mese e durante la quale hanno perso la vita migliaia di soldati e di civili, incluso lo stesso Abdulfatah Ismail.

Sarah Jamal commenta su Twitter: «La gente del sud è venuta ad Aden per tre giorni in occasione delle commemorazioni per il 13 gennaio e per celebrare la riconciliazione e la tolleranza».  

Un altro suo tweet ricorda le cifre del sanguinoso conflitto:

? @Sarah_Sanaa: «13 gennaio 1986: dopo un mese di guerra civile ad Aden si contavano già 10.000 morti, mentre i profughi erano oltre 60.000 e 3.000 gli scomparsi».  

E poi ancora:

@Sarah_Sanaa: «Una coppia proveniente da famiglie nemiche durante la guerra del 1986, si è sposata nel corso delle manifestazioni per la tolleranza e riappacificazione».  

Un video sul canale YouTube ??? ???? (Abu Aboud) propone anche una canzone ispirata all'evento: (http://www.youtube.com/watch?v=pw6Iulm2t0Y&feature=player_embedded)

Hussein Yafei scrive in vari tweet: «Il 13 gennaio è il giorno in cui le tribù, i partiti politici e le fazioni dello Yemen del sud si sono riconciliate e perdonate per la guerra e l'intolleranza del passato. In milioni sono giunti a Aden da tutto lo Yemen meridionale per partecipare al 7.mo anniversario del perdono e della pace tra le province del sud. Ecco le foto di tre manifestazioni in 3 piazze diverse, 2 a Hadrmout e 1 a Aden. pic.twitter.com/7rhCG6PQ

Un altro video condiviso su YouTube da Mueen Amin mostra un fiume umano che inneggia alla riconciliazione (http://www.youtube.com/watch?v=ZtA7uxfIxHU&feature=player_embedded).

Tuttavia negli anni successivi la storia del Paese purtroppo non è stata contrassegnata da pace e armonia. A quattro anni dall'unificazione di nord e sud, avvenuta il 22 maggio 1990, lo Yemen ha dovuto infatti affrontare altri tre mesi di guerra civile per via di un tentativo secessionista della regione meridionale del Paese, promosso da alcuni gruppi politici di ispirazione marxista. Il conflitto si concluse con la sconfitta dell'esercito del sud e con l'esilio dei secessionisti, tra cui diversi leader del partito socialista. Molte terre sono state arraffate dai leader di tribù del nord, mentre migliaia di ufficiali della sicurezza e funzionari sono stati licenziati. E sotto il Presidente Ali Abdullah Saleh centinaia di attivisti del sud vennero uccisi, feriti o arrestati.

Dopo la rivoluzione del 2011, a cui è seguita la cadura dell'ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono stati intrapresi alcuni tentativi di placare i cittadini delle aree meridionali. L'attuale Presidente Hadi, originario di Abyan, una di tali province ha disposto la costituzione di due comissioni per analizzare le questioni del sud. La prima si occupa dei reclami sulle terre saccheggiate mentre l'altra segue le istanze di licenziamento, in entrambi ic asi dopo dopo la guerra civile del 1994. Sebbene il governo di transizione abbia offerto a rappresentanti del sud del Paese il 50% dei seggi della conferenza sul dialogo nazionale, molti gruppi appartenenti al Movimento del Sud non sembrano voler partecipare a questo evento che si terrà nei prossimi mesi.

Ancora @crazyyafai spiega i retroscena: il sud e il nord del Paese erano uniti nel 1990, poi la guerra lanciata nel 1994 da Saleh si è strasformata in un'occupazione di fatto.  

«Tutte le risorse del sud, compreso il petrolio, sono state spartite tra i leader tribali e i signori della guerra del nord come fossero un bottino di guerra. Il Presidente Hadi sta davvero cercando di salvare l'unità dello Yemen ma il Generale Ali Mohsen e i leader tribali corrotti lo ostacoleranno».

Infine, Summer Nasser scrive sulla sua pagina Facebook:

«Anche se vengo dal sud, non sono pro-separazione, però vedendo quelle foto ho pensato, "Questa è la realtà e sta diventando sempre più concreta". Nonostante alcuni problemi interni tra le stesse tribù meridionali, la loro missione è praticamente la stessa: separarsi dal Nord».

Gli eventi del 13 gennaio hanno rappresentato un altro segnale di quanto la richiesta per la secessione sia diventata forte e chiara. Con la caduta del presidente Saleh, e in un certo senso anche del suo regime che aveva causato sofferenza a entrambe le regioni, si spera che ci sia ancora tempo per una riconciliazione. Recentemente il presidente Hadi ha fatto qualche tentativo di salvare l'unità del Paese, ma sono necessari sforzi maggiori. Meno interferenze straniere, passi rapidi e concreti verso una guarigione dal passato turbolento portando in tribunale i responsabili, e ripristinare quanto è stato fatto di sbagliato: queste sono azioni fondamentali per salvare l'unità dello Yemen, in qualsiasi forma possibile.

[ Post originale:  Reconciliation Day in Southern Yemen ]  

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