Purtroppo le più pessimistiche previsioni della vigilia sono state confermate. Anche il consistente aumento delle autorizzazioni agli  ingressi, rilasciate nel mese di dicembre, non è servito a ribaltare la situazione di una crisi oramai non più nascosta. La C.A.I., con un tempismo non usuale per le istituzioni pubbliche, ha reso i dati del 2012. Numeri che fanno riflettere e che impongono una direttrice obbligata al prossimo governo: la riforma della legge sull'adozione internazionale .

Nel corso del 2012 la Commissione ha rilasciato l'autorizzazione all'ingresso in Italia per 3.106 bambini provenienti da 55 Paesi, adottati da 2.469 famiglie residenti in Italia.

Rispetto al 2011, si evidenzia dunque un calo piuttosto consistente, pari al 22,8% per quanto riguarda il numero di minori adottati, al 21,7% per quanto riguarda le coppie adottive.

Tale flessione è dovuta principalmente al rallentamento delle attività constatato in alcuni Paesi: in Colombia, a causa della revisione delle procedure dichiarative dello stato di abbandono, che ha necessariamente comportato un rallentamento delle procedure di adozione; in Bielorussia, stante il quasi completato esaurimento delle procedure instradate nel 2009; in Vietnam, in India e in Polonia, in conseguenza della progressiva ma non ancora completa riattivazione delle procedure dopo l'entrata in vigore delle rispettive nuove normative interne; in Ucraina, a causa di ricorrenti difficoltà procedurali interne.

Di segno positivo è il consolidamento della collaborazione con la Repubblica Popolare Cinese, il Burkina Faso, il Cile, la Repubblica Democratica del Congo.
Il rapporto statistico annuale sarà disponibile sul sito della Commissione nel mese di febbraio.

E' possibile consultare l'estratto cliccando sull'allegato (LINK http://www.commissioneadozioni.it/media/137079/prereport2012.pdf).

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